Pochi istanti prima dell’inizio del Consiglio Comunale fissato per le 18:30 di ieri sera il presidente Cortolillo, si è dimesso dalla carica di presidente del civico consenso rassegnando le le proprie dimissioni.
Nella seduta ordinaria del consiglio, è stato il vice-Presidente Maurotto a farne le veci e ad annunciare le fresche dimissioni di Cortolillo.
Nei prossimi civici consessi si procederà alle elezioni per la carica del nuovo Presidente.
Il testo integrale del documento politico
Al CONSIGLIO COMUNALE
Le vicende politico-amministrative degli ultimi mesi a partire dal 2 luglio 2014 e tutte le vicissitudini antecedenti quella data mi hanno indotto a maturare alcune riflessioni e a trarre le consequenziali determinazioni, che oggi consegno alle valutazioni del Consiglio Comunale e di tutti i cittadini, consapevole che, prima del ruolo istituzionale che ciascuno riveste, bisogna sottoporsi sempre al giudizio di questi ultimi, unici protagonisti e veri arbitri delle azioni politiche di ognuno.
Le scelte incomprensibili e scellerate di chi ha frantumato gli accordi politici, sia pure difficili e sofferti, ma che fino a quel momento avevano retto, la violazione del patto elettorale del 2011 con il tradimento della volontà popolare, il clima di ostracismo all’interno della coalizione verso il gruppo a cui appartengo e la mortificazione della nostra dignità, pur avendo agito sempre con grande correttezza e lealtà, sono i fattori scatenanti e decisivi che ci hanno costretto, alcuni mesi fa, a scegliere l’unica strada percorribile, collocandoci all’opposizione. Un’opposizione politica senza mezzi termini verso chi continua ad occupare, senza alcun ritegno, posizioni di potere, falsando con ogni mezzo i fatti e la realtà, nella ricerca di un’impossibile legittimazione delle proprie scelte, operate con una spregiudicatezza e un’immoralità che non ha precedenti.
Avere dimissionato con meschine e strumentali motivazioni un uomo serio e onesto come Pippo Palmeri che, una volta nominato assessore per una chiara indicazione della volontà popolare, ha operato sempre ottimamente, conseguendo risultati più che apprezzabili, è stato un atto politico spregevole e imperdonabile. Il rimpasto delle deleghe assessoriali del 2 luglio 2014 e il dimissionamento di Pippo Palmeri del 12 gennaio 2015 sono atti che denotano cinismo e disprezzo verso qualsiasi forma di rapporto umano e di rispetto politico nei confronti di alleati corretti e leali quali noi siamo stati. In oltre tre anni di totale sostegno al Sindaco e all’Amministrazione Comunale, abbiamo sempre osservato le regole della democrazia, approvando con il nostro voto e il nostro consenso anche le scelte ritenute sbagliate in virtù di una convivenza politica, sia pure difficile, che non volevamo pregiudicare, scansando faticosamente ogni elemento di litigiosità e di turbativa,dannoso per l’attività amministrativa. Forse avremmo potuto prendere le distanze molto tempo prima, anziché accettare silenziosamente i diktat di coloro che hanno violentato i principi più elementari della democrazia partecipativa e della collegialità. Abbiamo tollerato insulti, strumentalizzazioni, calunnie e falsi teoremi creati ad arte per camuffare i disegni e le strategie che, riteniamo avessero in mente quasi da subito.
Abbiamo subito anche continue limitazioni e prevaricazioni nell’attività amministrativa, al contrario di chi è stato posto su un piano superiore rispetto agli altri, con ampi spazi di autonomia e di manovra, spesso utilizzati a fini esclusivamente clientelari. Siamo stati ingenui, perchè avremmo dovuto far tesoro delle passate esperienze amministrative, comprendendo che avremmo subito la stessa sorte di altri, prima usati e poi gettati.
Infatti, come nella precedente legislatura, siamo stati decisivi per la vittoria elettorale, risultando il gruppo più votato e, puntualmente, quasi come uno storico corso e ricorso di vichiana memoria, anche noi abbiamo subito le stesse vicissitudini. Siamo stati oggetto di una lunga serie di provocazioni, studiate scientificamente, e poi, risultando ormai scomodi e ingombranti, messi alla porta in modo da poter attuare liberamente indecenti giochi di potere e portare a compimento un disegno politico perverso. In virtù di tutto questo, oggi assistiamo a un indecoroso scempio delle Istituzioni, provocato da chi, violando i patti e tradendo gli elettori, rimane abbarbicato al potere, non avendo più una maggioranza e consegnando al paese solo un cumulo di macerie. Per fare politica in modo corretto e onesto non si deve barare falsando sempre la verità, addossando ad altri le proprie esclusive responsabilità, seminando menzogne e veleni e ledendo la dignità umana.
Solo chi è responsabile di questi stolti comportamenti può essere definito “transfuga”, in quanto calpesta e sfugge a qualsiasi etica politica e umana! Anche il clima di guerriglia urbana e l’opera dei pupi messa in atto negli ultimi Consigli Comunali,sono da addebitare interamente alle responsabilità politiche di coloro che hanno voluto portare lo scontro alle estreme conseguenze, sfasciando una coalizione voluta dagli elettori, con l’intento di costruire per il futuro nuove alleanze, certamente più congeniali al loro modo antidemocratico e clientelare di gestire il potere.
Questi fatti, oltre a una lunga serie di scelte amministrative sbagliate e di comportamenti paranoici e ingiustificabili, assunti in spregio a qualsiasi democratico confronto dialettico e con una visione monarchica e autocratica di gestione della cosa pubblica,avallati dall’inconcludente acquiescenza di taluni consiglieri e assessori, proni ai “desiderata” del monarca assoluto e capaci solo di proferire verso la mia persona insulti e vituperi per cercare di tapparmi la bocca in Consiglio, mi hanno spinto a compiere un gesto eclatante di protesta politica, con il quale intendo porre fine ad un’esperienza, che ho vissuto sforzandomi sempre di operare al meglio “con scrupolo e coscienza” e con senso di responsabilità. In futuro saranno i cittadini, che nel 2011 hanno espresso l’ inequivocabile volontà di assegnarmi quel ruolo,a giudicare se sia stato in grado di adempiere le mie funzioni con impegno e competenza.
Forte rimane il rammarico nell’assistere al profondo degrado in cui versano oggi le Istituzioni del mio paese, al cui servizio mi sono posto con il mandato conferitomi dal popolo e dal Consiglio, commettendo anche degli errori, ma con la certezza di avere osservato le leggi e di avere agito sempre con massima trasparenza e totale disinteresse personale. Resto convinto di ciò che ho sempre sostenuto, vale a dire che, per svolgere al meglio il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, occorra senza dubbio essere imparziali nella conduzione dei lavori, garantendo l’agibilità democratica all’interno del Civico Concesso, ma, nel contempo, si possa e si debba esercitare una funzione collaborativa e costruttiva nell’assunzione dei provvedimenti deliberativi, senza essere costretti ad annullare la propria personalità e, soprattutto, a non esprimere liberamente e democraticamente le proprie idee.
Del resto, prima della Legge n.7/1992, che sancì l’elezione diretta del Sindaco, nella storia dei Comuni la carica di Presidente veniva assunta proprio dal Sindaco, che rivestiva la doppia carica e dirigeva i lavori del Consiglio Comunale. Da quando abbiamo preso le distanze politiche dal gruppo di potere che illegittimamente occupa le Istituzioni Comunali, nell’esercizio delle funzioni di Presidente del Consiglio ho subito una miriade di attacchi e volgari aggressioni verbali, fomentate anche da chi è soltanto “ospite” nell’assise consiliare, facilmente riscontrabili nei video, al punto che sono stato costretto a rivolgermi alle Forze dell’Ordine, per garantire un’opportuna presenza durante le sedute consiliari.
E, mentre mi veniva impedito di esprimere il mio libero pensiero, i consiglieri dell’ex maggioranza gareggiavano nel guardare le pagliuzze nei miei occhi, occultando, invece, le numerose travi esistenti in quelli degli altri. Mi riferisco alle continue violazioni delle leggi e dei regolamenti da parte di un Sindaco che è sempre stato restio ad assoggettarsi alle regole, ritenendosi immune da tutto e al di sopra di qualsiasi censura. A tal proposito, ho già avuto modo di affermare che sarà mia cura elaborare un corposo “dossier” su quanto dichiaro, che porterò alla valutazione degli Organi Competenti.
Una menzione a parte, oltre alle argomentazioni di natura politica già esposte, merita il modo in cui è stata svolta l’attività amministrativa nel suo complesso. Basta dare una lettura superficiale delle relazioni annuali del Sindaco, divenute biennali, per affermare che, oltre alle precitate violazioni di legge, vi è solo una sterile elencazione di mediocre e ordinaria amministrazione.
Infatti, se si mettono a confronto le relazioni annuali, presentate ogni due anni, con il programma elettorale del Sindaco, che è l’unico strumento di valutazione per giudicare il suo operato e quello dell’Amministrazione Comunale,si può comprendere immediatamente come la gestione Caruso sia un clamoroso fallimento e un “flop” della stragrande maggioranza dei ruoli amministrativi. Comunque, sulle questioni amministrative avrò certamente modo di tornare più puntualmente in un prossimo futuro. Un ultimo passaggio riguarda il modo farsesco su come è stata risolta, a dire del Sindaco, la crisi politico-amministrativa sulla quale, assurdamente e vergognosamente, non dedica nemmeno un cenno nelle sua mirabile relazione.
Al posto di Pippo Palmeri è stata nominata, finalmente, la signora Michela Maurotto, già consigliere comunale, nonchè Vice-presidente del Consiglio. Oltre a rilevare l’assurda situazione di conflittualità tra le tre cariche ricoperte, anche in questo caso il Sindaco Caruso e la sua compagine non hanno rispettato i patti e i criteri a suo tempo stabiliti. Infatti, mentre in passato si è fatto scorrere l’ordine della lista elettorale, facendo dimettere i consiglieri eletti una volta nominati assessori, consentendo in tal modo ai non eletti di entrare in Consiglio, tale criterio non è stato più tenuto in minima considerazione, non ritenendo utile fare dimettere i consiglieri Maurotto e Guidara per dare la possibilità di entrare in Consiglio Comunale agli unici due candidati rimanenti nella lista, nelle persone di Serena Magistro e Roberto Danzè.
Questi sono i metodi usati dal Sindaco e dalla sua ex maggioranza! Un modo di fare politica utilizzando sempre doppi pesi e doppie misure,cambiando regole e principi a seconda delle circostanze e delle proprie convenienze, alimentando discriminazioni e favoritismi di ogni genere, raggirando i cittadini con proclami intrisi di menzogne e falso moralismo. La trasparenza e la correttezza amministrativa sono principi che vanno dimostrati con i fatti e non con le parole, così come, prima di seminare veleni e calunnie sui requisiti morali degli altri, pessimo e arcinoto malvezzo del Sindaco Caruso, sarebbe giusto e opportuno guardare prima in casa propria e al proprio “modus operandi”.
Oggi, per mia scelta di dignità personale e politica, scendo dal “piedistallo”, come volgarmente è stato definito il posto che ho ricoperto, mentre gli altri continueranno a rimanere attaccati illegittimamente alle loro posizioni di potere,tradendo ancora una volta la volontà degli elettori. Sono fermamente convinto che, in simile contesto, i cittadini pretenderebbero un passo indietro da parte di tutti, in modo da potere giudicare liberamente fatti, misfatti, ragioni e torti di ognuno. Quella delle dimissioni è anche una scelta di libertà, che nulla toglie alla mia identità e alla mia persona, ma anzi rafforza il mio mandato di Consigliere Comunale, mediante il quale compirò fino in fondo il mio dovere, cercando sempre di illuminare con il mio impegno le numerose zone d’ombra, che aleggiano intorno a quest’Amministrazione Comunale e all’ex maggioranza.
La scelta delle dimissioni era maturata in me da tanto tempo e già all’inizio dell’anno, dopo il dimissionamento di Pippo Palmeri, ritenevo più opportuno assumere il ruolo di semplice Consigliere, certamente più adatto al nuovo contesto politico-amministrativo. Devo comunque ammettere che non ho esitato un solo istante, soprattutto da quando ho constatato, anche sulla mia pelle, il decadimento e il basso livello raggiunto da questo Consiglio Comunale in determinate occasioni, specie quando il dibattito è stato esacerbato ed è scaduto in becere provocazioni, aggressioni e risse verbali tra Consiglieri e anche con il sottoscritto. Tutto ciò non fa certo onore alla grande tradizione democratica, politica e culturale della storia del Consiglio Comunale del nostro paese. Lascio la carica di Presidente perché non appartiene a noi, in nessun modo, il morboso attaccamento alle poltrone, anche se, come persone e come gruppo politico, siamo stati pienamente legittimati dalla volontà popolare.
Ringrazio i cittadini per la fiducia accordatami, avendomi dato l’opportunità e l’onore di svolgere le funzioni di Presidente del Consiglio Comunale, carica che ho cercato di ricoprire con dignità e rispetto verso tutti. Ringrazio, inoltre, il Consiglio Comunale per le volte che ha espresso una fattiva collaborazione nei miei confronti, anche se vi sono stati momenti in cui forte e aspra si è rivelata la dialettica politica.
Per tutte le motivazioni sopra espresse, dichiaro di rassegnare, ai sensi dell’art.15 dello Statuto Comunale, le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio Comunale.
Sant’Angelo di Brolo, 23 aprile 2015
FIRMATO
FRANCESCO PAOLO CORTOLILLO