Brolo – Per la messa in sicurezza delle gallerie Tindari e Capo D’Orlando, le precisazioni dell’impresa Ricciardello

RICCIARDELLO-Evi-720x340Con riferimento al susseguirsi di notizie di stampa inerenti le gare indette dal Consorzio Autostrade Siciliane per l’appalto dei lavori di “Messa in sicurezza della Galleria Tindari” e “Messa in sicurezza della Galleria Capo d’Orlando”, l’impresa RICCIARDELLO COSTRUZIONI S.R.L. precisa quanto segue.

Per entrambe le aggiudicazioni, il T.a.r. di Catania ha “accolto la domanda cautelare” avanzata dal prof. avv. Fulvio Cintioli per conto dell’Impresa Ricciardello Costruzioni, così fissando l’imminente udienza del 14 maggio 2015 per la definizione con sentenza dei due giudizi.

galleria tindari nebrodi24.itLe imprese soccombenti tentano, ora, di ottenere di rovescio ciò che non possono avere di diritto. Pretendono, cioè, che il Consorzio comunque consenta ad esse di iniziare i lavori, sul presupposto che il T.a.r. ha omesso di sospendere le due aggiudicazioni.
Sennonché, il T.a.r. mai avrebbe potuto sospendere gli atti in esito al pur avvenuto “accoglimento della domanda cautelare”, in quanto impedito dall’art. 119 del Cod. proc. amm., che detta lo speciale regime per le vertenze in tema di appalti pubblici.

Il comma 3, infatti, prescrive che la “tutela cautelare” in caso di ravvisato “pericolo di un pregiudizio grave e irreparabile” consiste esclusivamente nella fissazione di un’udienza definitiva che sia quanto più prossima possibile. Ciò perché è convinzione del legislatore che gli appena trenta/sessanta giorni così occorrenti per una sentenza conclusiva rendono ovviamente superflua quella sospensione cautelare che, invece, continua ad essere ammessa in tutte le altre materie, le cui vertenze durano notoriamente anni. autostrada nebrodi24.it

E, infatti, un’Amministrazione che già sa, come ormai sa il Consorzio, che l’aggiudicazione è palesemente illegittima per il Giudice, ha agio a non darvi esecuzione lungo un così breve tempo, in attesa di sentenza che certamente confermerà il primo verdetto del Giudice.

Nel caso in questione, poi, l’azzardata consegna dei lavori alle indebite aggiudicatarie, oltre a violare le ordinanze del T.a.r. e la stessa legge, attenterebbe all’interesse pubblico alla corretta esecuzione dei lavori. Infatti, il Giudice ha rilevato che più di un terzo di ognuno dei due appalti dovrebbe essere eseguito da un’impresa sconosciuta, della quale dunque si ignora idoneità e rettitudine, e dalla quale non può aversi giustificazione di un ribasso spropositato, offerto nella misura oscillante fra il 40 e il 50 per cento. Ciò, per di più, con una verifica di quest’anomalia di offerta che il T.a.r. ha giudicato affrettata. In queste condizioni, la consegna dei lavori alle indebite aggiudicatarie sarebbe certamente più che un azzardo, potendosi tradurre in opere che male o mai verranno realizzate.

Ricciardello Costruzioni Srl

}