A farlo il giornalista e storico Enzo Caputo su iniziativa della docente Giovanna Manfredi Gigliotti. SANT’AGATA MILITELLO – “Le foibe sono state una delle pagine più buie degli ultimi anni della seconda guerra mondiale pagata, purtroppo, a caro prezzo da migliaia di italiani. A renderla ancora più nera è stato il colpevole silenzio e l’oblio ai quali è stata condannata per inconfessabili ragioni politiche e forse anche militari.”
A dirlo è stato il giornalista Enzo Caputo, nel corso di un incontro a tema organizzato dalla docente Giovanna Manfredi Gigliotti per gli studenti del Liceo Sciascia Fermi della classe 2 B del linguistico diretto dalla Professoressa Teresa Santomarco Terrano. Oltre due ore di confronto in “religioso silenzio”, interrotto solo dalle numerose e interessanti domande dei ragazzi, a testimoniare l’impegno e il certosino lavoro svolto dall’insegnante per sensibilizzare i discenti ai tragici accadimenti di quel lontano 1943, che segnò l’inizio di oltre due anni di brutali uccisioni di italiani, non solo in Slovenia.
Enzo Caputo, giornalista, storico e poeta – scrive sui social la professoressa Manfredi Gigliotti – “ci ha donato due ore di chiara e documentata esposizione dei fatti, lucida analisi, coinvolgimento empatico, riflessione morale e metodo di indagine sulla storia delle foibe. In un silenzio attento e carico di tensione emotiva, abbiamo vissuto un’esperienza da ricordare. E, spero, da ripetere.” Enzo Caputo, storico, autore del libro “Maria Pasquinelli, dal pantano d’Italia è nato un fiore”, si occupa di Foibe sin dal 2007, ha effettuato numerosi sopralluoghi nei tragici luoghi degli infoibamenti e ha intervistato alcuni sopravvissuti di quel terribile mattatoio che ancora oggi cerca verità e giustizia.
Giovanna Manfredi Gigliotti è poetessa, giornalista, pittrice, docente di materie letterarie presso il liceo Classico-Linguistico “L.Sciascia” di Sant’Agata Militello. Si occupa di pittura e ha partecipato ad alcune collettive. Ha fatto parte, assieme a suo padre Michele, avvocato e scrittore, dell’equipe di archeologi che, in due campagne di scavi, in anni differenti, hanno portato alla luce la necropoli etrusca delle “Scalette”, nel territorio di Tuscania.