Barcellona Pozzo di Gotto – La cittadina celebra il Memorial Beppe Alfano

Barcellona Pozzo di Gotto ha commemorato il 32° anniversario della tragica scomparsa del giornalista e insegnante Beppe Alfano, vittima della mafia, con un evento ricco di significato che ha coinvolto scuole, istituzioni e cittadinanza.

Il Memorial, organizzato dall’Associazione Barcellona Live con il patrocinio della Regione Siciliana e del Comune, si è svolto l’8 gennaio 2025 e ha rappresentato un forte momento di riflessione collettiva sulla lotta alla criminalità organizzata.

Il Convegno si è aperto con i saluti istituzionali dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Filippo Neri Recupero e dell’Onorevole Pino Galluzzo, promotore dell’emendamento che ha concesso i fondi per la realizzazione del Progetto Legalità che ha visto la sua conclusione con l’evento dedicato al giornalista barcellonese ucciso dalla mafia.

Un evento in tre momenti

La giornata si è articolata in tre momenti principali:

  1. Deposizione della corona di fiori presso la stele dedicata a Beppe Alfano, alla presenza del Prefetto Cosima Di Stani, del Sindaco Pinuccio Calabrò, dell’Onorevole Pino Galluzzo e di Chicco Alfano, con un momento di preghiera guidato da Padre Josef Ellul.
  2. Piantumazione di un ulivo in Piazza Alfano, simbolo di resistenza e speranza, a cura degli studenti dell’Istituto “E. Fermi”. L’albero rappresenta l’eredità di Alfano: idee che continuano a germogliare e ispirare.
  3. Convegno in memoria di Beppe Alfano, tenutosi presso l’Auditorium Parco Maggiore La Rosa, con la partecipazione di rappresentanze studentesche di tutte le scuole cittadine. Il convegno ha visto interventi di grande spessore, tra cui quello di Marisa Garofalo, sorella della testimone di giustizia Lea Garofalo, del giornalista Paolo De Chiara e del Procuratore Capo Giuseppe Verzera.

Testimonianze di coraggio e impegno

Marisa Garofalo ha raccontato la storia di sua sorella Lea, vittima della ‘ndrangheta, evidenziando il prezzo del coraggio e la necessità di sostenere i testimoni di giustizia. Paolo De Chiara ha esortato i giovani a non essere indifferenti e a combattere la mafia attraverso la conoscenza e l’impegno personale. Il Procuratore Verzera ha sottolineato il ruolo cruciale delle istituzioni e del giornalismo nella lotta contro una mafia che oggi opera con metodi sempre più sofisticati.

Il contributo della famiglia Alfano

Giusy Benigno, nipote di Beppe Alfano, ha condiviso il suo impegno accademico e personale per far luce sulla verità sull’omicidio del nonno. Giusy ha reso la memoria di Beppe, parte integrante della sua vita e del suo percorso accademico. La sua tesi di laurea in diritto processuale penale, discussa di recente, è un’analisi rigorosa e approfondita del ‘caso Alfano’, in cui ha studiato gli atti giudiziari, le sentenze e i verbali legati all’omicidio.

Con questo lavoro ha messo in evidenza le lacune normative che hanno ostacolato una piena revisione del processo, sostenendo con fermezza l’inammissibilità della richiesta di annullamento della condanna avanzata dal mandante Giuseppe Gullotti e soffermandosi sull’istituto della Revisione.

Giusy, con il supporto della madre Sonia Alfano, ha scelto di combattere con determinazione per far emergere la verità non ancora completamente svelata sugli esecutori e i mandanti di questo crimine efferato. Il suo impegno rappresenta un esempio di come la memoria possa trasformarsi in azione concreta e in un richiamo di giustizia per le nuove generazioni.

Anche se oggi siete distratti – ha detto agli studenti – perchè sembra che questo argomento non vi tocchi, non vi interessi, vi prego fateci caso perchè io non posso pensare di poter vivere senza uno dei miei due genitori come è accaduto a mia madre, perchè la vita con la scorta non ha senso, perchè tutti insieme possiamo ribellarci alla mafia” e poi ha aggiunto “Spero di poter diventare magistrato e continuare a perseguire gli ideali di ricerca di verità e giustizia di mio nonno“.

Sonia Alfano, figlia di Beppe, ha ribadito l’importanza di trasformare il dolore in forza di cambiamento, ricordando il proprio impegno europeo contro la criminalità organizzata. Una figlia che ha trasformato il dolore personale in una straordinaria forza di cambiamento e impegno civile, Sonia è stata sin dal primo momento in prima linea nella battaglia per la verità sull’omicidio del padre, il suo impegno non si è fermato al piano personale. Sonia Alfano è stata eurodeputata dal 2009 al 2014, durante i quali ha ricoperto ruoli di grande rilievo, tra cui quello di presidente della Prima commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. Grazie alla sua determinazione, ha portato la memoria di suo padre e il tema della lotta alla criminalità organizzata su una piattaforma europea, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere azioni concrete per contrastare le mafie. La sua voce è il simbolo di una battaglia che non appartiene solo alla sua famiglia, ma a tutti noi.

Una giornata di memoria e speranza

L’evento si è concluso con l’esecuzione musicale di Vito Pio La Spada, giovane talento locale, che ha suggellato il ricordo di Beppe Alfano, simbolo di una battaglia collettiva per la legalità e la giustizia. La città di Barcellona Pozzo di Gotto si è stretta nel ricordo, rinnovando il suo impegno contro la mafia e per la difesa dei valori di verità e libertà.

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