Santa Domenica Vittoria – 1° Sagra del Tartufo: successo per questo prodotto, simbolo di raffinatezza e un fenomeno culturale

La 1° Sagra del Tartufo di Santa Domenica Vittoria, voluta dal primo cittadino Nunzio Spartà e dalla sua amministrazione comunale che assieme alla locale Pro Loco guidata dal giovane presidente Filippo Schepis, è stato un successo annunciato che ha messo in luce una delle migliori eccellenze del territorio del paesino nebroideo.

Una rassegna enogastronomica fatta di appuntamenti con gli esperti del settore e con le aziende locali. Una tre giorni, bella ed intensa dedicata al tartufo siciliano del comprensorio dei Nebrodi, visitata da numerosi estimatori di questo prodotto unico nel suo genere grazie anche alle ottime proprietà del terreno del paesino incastonato tra le province di Messina e Catania.

Al taglio del nastro il primo cittadino Nunzio Spartà, il presidente del consiglio Fabiana Marzullo tutti gli assessori e consiglieri comunali e l’onorevole Pino Galluzzo. Ringraziamenti d’obbligo anche all’onorevole Elvira Amata, Assessore regionale al Turismo regionale, per il contributo economico che ha permesso la realizzazione di questa prima “Sagra del Tartufo”, che come ha sottolineato il primo cittadino Spartà, è solo l’inizio dato che già si pensa alla seconda edizione e nello stesso tempo, già è partito l’iter per la denominazione di Santa Domenica Vittoria “Città del Tartufo”.

Due i convegni che si sono svolti uno giorno vnerdi 8 dicembre “Il tartufo di Santa Domenica Vittoria” con la presenza del prof. Mario Prestifilippo (micologo componente dei Comitati Scientifici Nazionali “Città del Tartufo”. Centro Tartufi e tartuficoltura Sicilia” coordinatore gruppo di lavoro legge sui tartufi n.35/2020), del prof. Gianrico Vasquez (micologo e docente di Micologia Applicata Università di Catania), e dell’avvocato Nino Iacono, Presidente del “Centro Tartufi e tartuficoltura”.

L’altro domenica 10 dicembre

“Contributo sui funghi ipogei dei Nebrodi: il Tartufo”, che ha avuto come relatori il presidente Arturo Buccheri, Mario Russo e Salvatore Alì dell’Associazione Micologica Idnologica Torrenova.

Entrambi i convegni sono stati moderati dal giornalista enogastronomico e Food Blogger Salvatore Calà.

Questo prezioso fungo si trova in diverse aree dell’isola, inclusi i monti Nebrodi, Parco delle Madonie, Monti Sicani, Monti Erei, Monti Peloritani e Monti Iblei. La sua presenza in Sicilia, benché ricca, è spesso sorprendente, data la meno conosciuta associazione della regione con questo prodotto. Questo fungo ipogeo, appartenente alla famiglia delle Tuberaceae, trae vita e nutrimento in simbiosi con specifici alberi come leccio, roverella, nocciolo e pino d’Aleppo.  La Sicilia, con il suo clima mediterraneo e terreni calcarei, è un habitat ideale per la crescita di tartufi di qualità superba, arricchiti da aromi e sapori unici.

Considerato un prodotto di lusso, il tartufo siciliano ha attratto l’attenzione e la passione di molti curiosi ed esperti del settore, contribuendo alla sua promozione e valorizzazione sia a livello nazionale che internazionale. È diventato un simbolo di raffinatezza e un fenomeno culturale, con una crescente popolarità nella cucina siciliana moderna.  Questo interesse crescente ha anche stimolato la cultura e la passione per la ricerca del tartufo in Sicilia, con alcuni individui, i “cavatori”, che diventano esperti e custodi dei segreti del bosco, grazie alla loro vasta esperienza nella ricerca di questo pregiato fungo. Bisogna sottolineare che la ricerca del tartufo non è un’attività accessibile a tutti.

Ci sono norme rigorose da seguire con l’obbligo principale di avere un patentino. Un aspetto fondamentale è anche la presenza di un cane addestrato specificamente per la ricerca del tartufo, un compagno indispensabile in questa attività. Ritornando al tartufo e al suo utilizzo culinario, la semplicità ne esalta il gusto. Una preparazione classica e deliziosa è il tartufo servito con fettine sottilissime guarnite da un filo d’olio extravergine d’oliva e un pizzico di pepe. Questa preparazione ne esalta i sapori e gli aromi. Il pittoresco borgo di Santa Domenica Vittoria, con le sue radici storiche che risalgono al XVII secolo, ha offerto un contesto ideale per la prima sagra dedicata a questo pregiato fungo ipogeo.

No tutti sono a conoscenza che Santa Domenica Vittoria, situata al confine orientale del Parco dei Nebrodi, in una posizione privilegiata vicino al fiume Alcantara, è anche uno dei migliori punti di osservazione del versante settentrionale dell’Etna. Qui, le rare colate laviche del vulcano si mescolano con lo spettacolo naturale di un cielo stellato, reso ancora più brillante dallo scarso inquinamento luminoso, una vera gioia per fotografi e astronomi amatoriali.

Per tre giorni, il paese si è animato con i mercatini natalizi, creando un’atmosfera festiva e accogliente, perfetta per celebrare l’avvicinarsi delle festività.  Ma il vero protagonista è stato il tartufo dei Nebrodi, che è stato esplorato in tutte le sue sfaccettature culinarie.

I visitatori hanno avuto l’opportunità di degustare una varietà di piatti che esaltano il matrimonio tra il tartufo e i prodotti locali, testimoniando l’ingegnosità e la creatività della cucina siciliana.

Questa sagra non è stata solo un’occasione per gustare piatti deliziosi, ma anche un momento per valorizzare e promuovere la ricchezza gastronomica e culturale di questa parte di Sicilia, spesso sottovalutata ma ricca di sorprese e di tradizioni autentiche.

Per altre notizie (foto, video) cliccare su https://www.facebook.com/SantaDomenicaVittoria

 

}