Sulla scorta della delibera di Giunta n. 59 del 25/09/2014, nell’ambito della nostra attività istituzionale, con nota inviata all’Assessore comunale al Patrimonio ed al Responsabile dell’Ufficio Tecnico abbiamo avanzato richiesta di copia di documentazione amministrativa e ritenuto opportuno effettuare un sopralluogo ai locali concessi in comodato. Solo questo!
L’oggetto della nostra attenzione – per come è pacifico evincersi dalla stessa richiesta impropriamente resa pubblica – non era il Gruppo di Volontariato che si occuperebbe di attività di protezione civile, bensì il rapporto di comodato-locazione che si interseca tra le Ferrovie, il Comune ed il suddetto Gruppo.
Ci saremmo attesi di poter visitare i locali senza impedimenti, intralci, contrarietà e, soprattutto, una risposta istituzionale con allegazione dei documenti richiesti.
Invece, accedere ai locali è risultato oltremodo problematico e, soprattutto, lo scorso venerdì siamo stati oggetto dell’ennesimo virulento attacco a mezzo stampa da parte del solito vicesindaco. Peraltro, da noi non chiamato in causa.
La nostra nota che non conteneva nessun giudizio né alcuna contestazione nei confronti dell’attività del Gruppo di Volontariato è stata, invece, strumentalizzata al fine di esternare una serie di addebiti ed accuse complessivamente tese a formare il solito sommario giudizio di accusa verso il gruppo di minoranza.
Un autentico processo ad intenzioni che sembrano risiedere soltanto nella testa di chi le ha esternate.
Tuttavia il tono della risposta ed i fatti richiamati, non possono che far sorgere almeno due ulteriori problemi.
Innanzitutto, dal comunicato si apprende – e non lo apprende soltanto il gruppo di minoranza, ma l’intera cittadinanza, le altre Associazioni che avrebbero avuto magari possibilità di rivendicare a buon diritto gli stessi locali, nonché gli Organi istituzionalmente preposti alla vigilanza sulle attività edilizie e di Protezione Civile – che lo stato dei luoghi all’interno dei locali concessi da Rete Ferroviaria al Comune, sarebbe stato modificato.
Si apprende pure che i Volontari avrebbero prestato più volte attività per conto del Comune, producendosi in tutta una serie di interventi che vanno, per farla breve, dalla pulitura dei tombini al ripristino del manto stradale.
Noi diamo per scontato che tutto ciò sia avvenuto nel totale rispetto delle norme che regolano – a titolo meramente indicativo e non esaustivo – la fornitura di prestazioni lavorative anche a titolo di volontariato, l’esecuzione di lavori su beni pubblici, l’igiene e la sicurezza sui luoghi di lavoro, la qualificazione del personale impegnato, lo smaltimento dei materiali di scavo e di risulta. Ma a fronte di tanto strombazzamento, crediamo che oggi sia nostro compito, chiedere contezza documentale di quanto sopra.
Il secondo problema che emerge dal citato comunicato e che non possiamo più nasconderci, che esiste un “caso” vicesindaco.
Non vogliamo cavalcare l’opinione diffusa, secondo la quale il sindaco di fatto di questo paese sia Scaffidi Lallaro, con Irene Ricciardello ridotta al ruolo di semplice comparsa.
Tuttavia, non c’è dubbio che l’invasività del Vicesindaco che interviene continuamente e su ogni argomento anche quando – come in questo caso – i diretti interessati e, perciò, chiamati in causa, sono altri componenti della Giunta, appare oramai inarrestabile.
Il fatto che abbia di fatto esautorato il Sindaco e tutti gli altri componenti della Giunta nel rapporto con la stampa, con il consiglio, con i cittadini, con i mezzi di comunicazione, persino con le Istituzioni (vedasi proposta di riscontro ai correttivi richiesti dalla Corte dei Conti) è un problema – a nostro avviso grave – che nella forma, forse, riguarda essenzialmente i diretti interessati, ma che, nella sostanza, va oltre.
Tuttavia, il fatto che anche quando non è chiamato in causa intervenga con modalità e con toni che, in ogni occasione, non fanno altro che alimentare tensione, inquietudine e conflittualità (che si aggiungono al disagio che in questo periodo il paese vive per altri fatti) è certamente un problema che coinvolge tutta la collettività brolese.
Il fatto che il sig. Scaffidi Lallaro si lasci sempre andare a toni politicamente virulenti sia, come in questo caso, con argomentazioni assolutamente fuori luogo oppure, in qualche altra occasione, attraverso messaggi trasversali con allusioni che vorrebbero attribuire al Gruppo di minoranza responsabilità politiche nelle vicende pregresse che certamente non ha – in questo dimenticando le proprie – alimenta tensione ed infiamma gli animi, determinando un clima di sospetti e di contrapposizione di cui il paese farebbe volentieri a meno.
Va da sé che i toni e le condotte del sig. Scaffidi Lallaro non ci intimidiscono, ma un richiamo alla compostezza, pur nel distinguo delle rispettive posizioni politiche, ci sembra oramai inevitabile.
Detto questo, non ci aspettiamo che il Sindaco dia pubblicamente atto della fondatezza dei nostri rilievi. Oramai a questo abbiamo rinunciato.
Ma auspichiamo che, nei fatti, intervenga a censurare un atteggiamento che di certo al paese non giova e si adoperi affinché la condotta di qualche suo “compagno di viaggio” sia ricondotta ad un ambito di sobrietà consono alla carica ricoperta.
Un’ultima considerazione.
Comprendiamo che l’obiettivo di perseguire il dissesto ad ogni costo, ha impedito di dare risposte al Paese e che, in questo frangente, la miglior difesa, è l’attacco.
Per quel che ci riguarda, però, ribadiamo che non ci siamo lasciati e non ci lasceremo intimidire.
Non faremo un passo indietro venendo meno ai nostri compiti di controllori e difensori dei cittadini.
Non andremo a bussare alla porta del Sindaco per proporre inciuci.
A differenza di quanto avvenuto in passato, non saremo disponibili a barattare il nostro ruolo, per qualche incarico in commissione o una poltrona nella maggioranza.
Non avendo interessi di parenti ed amici da tutelare, non avendo cambiali elettorali da onorare, guarderemo solo agli interessi del paese e porteremo avanti sino in fondo con rispetto, dignità e senso delle regole, il compito che i cittadini di Brolo ci hanno inteso assegnare.
Alle risposte sul piano amministrativo abbiamo rinunciato, ma in un confronto politico sobrio e civile vogliamo continuare a sperare.
Il gruppo di minoranza “Per Brolo”