La vicenda risale alle elezioni comunali brolesi del 2014. Nino Germanà che all’epoca appoggiava la candidatura a sindaco di Rosaria (Irene) Ricciardello, ebbe ad urlare all’indirizzo dell’avv. Domenico Magistro, anch’esso candidato a sindaco e a tutti i componenti della lista che lo sostenevano, frasi ingiuriose e diffamatorie. Ingiurie che poi reiterò più volte su social.
Su denuncia dell’avv. Magistro e dei componenti della che lo sostenevano, il Germanà venne tratto a giudizio dal Tribunale di Patti e condannato con sentenza del 28 febbraio del 2019.
Lo stesso Germanà impugno la sentenza, ma la Corte rigetto l’appello confermandone al condanna, che adesso è definitivamente sancita dalla Suprema Corte di Cassazione con sentenza dello scorso 11 novembre 2021.
I supremi giudici, oltre a rigettare il ricorso del dell’on Germanà, dichiarandolo totalmente inammissibile, hanno condannato l’imputato alle ulteriori spese legali per il giudizio di legittimità a favore della parti offese costituite per oltre 20.000, 00 euro.
L’onorevole brolese è stato difeso in tutti i gradi di giudizio dall’avv. Massimiliano Fabio.
Le parti costituite, sono state rappresentate, dagli avvocati Sabrina Ligato, Rosa Saturno, Lucio Fonti Castelbonesi, Rosario Condipodero, Antonella Sicilia del Foro di Patti e Marco Franco del Foro di Roma.