Soluzioni Concrete sulle problematiche dello smaltimento dei rifiuti per un futuro green.
Il Consorzio Cassiopea, dopo quanto organizzato ad ottobre alle falde dell’Etna, sta promuovendo, a Patti, un convegno-studio sul tema: “Le innovative politiche sui rifiuti nell’era della transizione ecologica”. L’incontro che gode del patrocinio della locale amministrazione comunale, si terrà nei locali del Convento San Francesco, il prossimo 27 novembre 2021, alle ore 10.00.
Parteciperanno ai lavori i referenti nazionali delle Società Ompeco e Mekite energy solution e sono stati inviate tutte le amministrazioni locali della provincia, il Presidente della Città Metropolitana, i vertici delle SRR che interagiscono sul territorio, ma anche onorevoli e politici della deputazione provinciale oltre ai responsabili dell’Asp Messinese e di tutti gli ospedali di competenza.
Il dottor Giuseppe Pettina, Direttore Generale del Consorzio Cassiopea, proprio sul problema degli ospedali evidenzia “L’innovazione che presentiamo è attualissimo in un momento caratterizzato dalla crisi pandemica, infatti c’è la possibilità di realizzare impianti biotecnologici a livello delle stesse realtà ospedaliere, destinate proprio ai rifiuti ospedalieri, riducendo a zero il rischio della proliferazione dei batteri e per dare la misura degli spazi… basti pensare alle dimensioni di una lavatrice”,
Ma tornando ai temi del convegno.
La progettualità del “Converter” propone una soluzione definitiva e di alta innovazione allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani attraverso percorsi virtuosi di economia circolare in linea con e politiche di sviluppo della transizione ecologica. L’innovativo sistema – spiega il direttore generale della Cassiopea – “è stato messo a punto con la collaborazione della Mekite e dell’Ompeco, due colossi nel settore della riconversione industriale dei rifiuti e con il supporto scientifico di ordinari dell’Università “La Sapienza” di Roma e del “Politecnico” di Torino, è già stato oggetto di positiva attuazione in diversi Comuni italiani.”
Nello specifico, l’impianto biotecnologico, poggia sulla trasformazione di materiale organico: biomasse di scarto del settore agricolo, alghe, sfalci e potature derivanti dalla manutenzione del verde, frazione organica dei rifiuti solidi urbani che, grazie ad un innovativo sistema di pretrattamento che li tritura e li omogenizza, mediante cracking per cavitazione, li trasforma in “fluff”.
Questo materiale, sottoposto a processi ulteriori di cracking e trasformazione che utilizzano per intero l’energia prodotta dalle stesse sostanze organiche trattate, a temperatura controllata, consente la produzione finale di idrocarburi liquidi e di realizzare, con i sottoprodotti di lavorazione, serre acquaponiche.
Il sistema di smaltimento oltre ad offrire un approccio sostenibile allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani poggiante su strumenti efficaci di economia circolare, con ricadute positive per le Comunità locali e per i singoli cittadini.
La possibilità di realizzare impianti biotecnologici a livello comunale o territoriale consentirà ai Comuni di abbattere definitivamente i costi di conferimento in discarica e di ottenere un servizio di smaltimento di nuova generazione ad impatto zero sui territori.