“I noccioleti dei Nebrodi sono a rischio a causa di una invasione di ghiri. Bisogna mettere in campo una serie di interventi per tutelare gli impianti e salvare la produzione: si possono ad esempio introdurre predatori, installare dispositivi ad ultrasuoni o realizzare fasce-tampone. Si può inoltre prevedere la possibilità di un rimborso per i danni subiti”. L’allarme sui danni prodotti dai ghiri è del deputato regionale del Partito Democratico Filippo Panarello, che ha presentato all’Ars una interrogazione, rivolta all’assessore regionale alle Risorse Agricole.
Numerosi comuni della provincia di Messina situati nell’area dei Nebrodi, a partire da Ucria, hanno infatti denunciato danni rilevanti agli impianti corilicoli determinati dalla presenza massiccia di ghiri che rischiano di compromettere in maniera significativa la produzione di quest’anno con gravi riflessi economici e sociali, considerato che questa è un’annata positiva per il prezzo del prodotto e le richieste del mercato.
Nell’interrogazione Panarello scrive che “l’allarme scaturisce dalla distruzione di gran parte della produzione, con gravi riflessi economici e sociali. In particolare il comune di Ucria assieme alle amministrazioni dei territori limitrofi dell’area dei Nebrodi hanno richiesto l’intervento delle autorità regionali per contrastare il fenomeno”.
La normativa vigente prevede l’attivazione, da parte del dipartimento faunistico-venatorio, del monitoraggio per valutare l’entità del fenomeno: in caso di accertamento positivo sono previsti interventi di contrasto del fenomeno e di tutela della produzione.
“Bisogna destinare risorse adeguate – si legge nell’interrogazione – per contenere la sovrappopolazione di ghiri: è possibile introdurre nell’area rapaci predatori, dispositivi ad ultrasuoni nei ruderi abbandonati, fasce-tampone tra le zone coltivate e le aree abbandonate. E’ possibile inoltre rendere difficoltoso lo svernamento attraverso azioni di disturbo e autorizzare periodi di caccia nelle zone delimitate di sovrappopolazione”.
La legislazione attuale prevede anche la possibilità di rimborsare gli agricoltori per i danni subiti dal predetto fenomeno: le zone maggiormente colpite dai ghiri sono anche quelle contigue a fondi in stato di abbandono, anche perché i proprietari non sono riusciti ad accedere alle risorse stanziate dall’Assessorato con la misura 216/A2 del PSR 2007/2013.
Panarello chiede dunque di “attivare urgentemente le misure sopraindicate per contrastare la sovrappopolazione dei ghiri e tutelare le aree di noccioleto interessate” e di “rifinanziare gli interventi utili per la sistemazione dei terreni mal coltivati, nel quadro di un progetto di rilancio della produzione delle nocciole nell’area dei Nebrodi, condizione importante per sviluppare l’economia agricola e l’occupazione in una zona fortemente svantaggiata della nostra Regione”.