- Il treno della scienza, un viaggio senza fine, è un’opera letteraria che racconta le storie degli insegnanti, dei bidelli, dei dirigenti scolastici, degli assistenti amministrativi e di quanti a vario titolo lavorano nella scuola italiana.
I personaggi sono tutti, eccetto alcuni, caratterizzati dal fatto di viaggiare su un treno, il treno della scienza appunto, che li conduce, giorno per giorno, verso il posto di lavoro.
Il treno della scienza rappresenta quindi il viaggio che ogni giorno, a volte con grandi sacrifici, molti uomini e donne fanno per andare a lavorare in una scuola, quella italiana, caratterizzata da tempi con rituali ben precisi che, nonostante le spinte innovative di alcuni, rimangono sempre uguali.
La narrazione ricopre un arco temporale di due anni, illustrando questi rituali, questi momenti all’interno dei quali i personaggi si muovono e prendono vita, con le loro emozioni, i loro vissuti, le loro passioni, aspirazioni, speranze ma spesso anche con la loro sofferenza e il loro dolore.
Sul treno le anime si incontrano, inevitabilmente si innamorano, si legano e ognuno dei personaggi reagisce a questi sentimenti in modo diverso. Alcuni sono sposati e vivono il dramma di matrimoni che la mancata relazione quotidiana distrugge, altri hanno vuoti esistenziali che cercano di colmare scendendo in anfratti del loro io sempre più cupi, anche se per farlo vivono passioni con tutto quello che queste ultime portano con sé.
Il lettore, quindi, rivive, attraverso i personaggi, queste emozioni, prima fra tutte l’amore con tutte le sue sfumature.
La struttura del racconto si sviluppa sulle storie di quattro personaggi principali: Marco, Ester, Laura e Alberto ai quali durante il racconto si aggiungono altre figure, alcune delle quali diventano importanti, come Roberta, animo nobile, presente in quasi tutto il libro.
Tra le storie, il mondo della scuola viene raccontato e descritto dettagliatamente, anche negli aspetti che nessuno conosce e pertanto per questo molto affascinanti.
A fare da contorno il paesaggio Siciliano, illustrato in tutta la sua bellezza, che il libro porta alla sua scoperta, soprattutto chi non lo ha mai visitato e invita a viverlo, assaporarlo nelle sue mille sfaccettature e colori.
Ma nel libro emergono anche altri aspetti di questa bellissima terra, con infrastrutture inadeguate, con treni obsoleti, tempi di percorrenza lunghissimi a causa di un’alta velocità mai realizzata e viene drammaticamente mostrata anche la fragilità di tutela di un paesaggio quasi unico al mondo.
Il libro con i suoi personaggi stupisce, pagina dopo pagina fino alla fine, con storie che si sviluppano si intrecciano e che hanno un unico denominatore: lui, il treno, che di fatto prende vita, innamorandosi di quei viaggiatori, seguendoli nei loro destini e vivendo in prima persona un’infinità di emozioni, dal trascinamento passionale al dramma per le storie finite, dal rimpianto per quelle mai vissute alla tristezza per chi va via, per chi lo lascia per sempre.
Emozioni quindi che riempiono tutte le pagine, una dopo l’altra, come un viaggio senza fine. Le stagioni passano, gli anni si susseguono, ma inesorabilmente il treno è sempre lì, ogni mattina, a riprendere la sua corsa sui binari della vita.
Bruno Lorenzo Castrovinci