- Antonino Cappadona, dopo due anni e undici mesi, non è più il sindaco di Floresta. Ieri sera, in un clima di grande tensione, sono bastate poco più di due ore, nella seduta del consiglio comunale convocata dal presidente Tiziana Liuzzo, per l’approvazione della mozione di sfiducia e porre fine alla sindacatura del sottufficiale in pensione dell’Aeronautica che, la notte del 10 giugno 2018, aveva battuto per appena 4 voti di scarto il giovane geologo Antonio Stroscio.
Dopo una inversione dei punti posti all’ordine del giorno, poco dopo le 17 si è avviata la discussione della mozione con i vari interventi. Intorno alle 19,30 l’esito con la votazione. Nessuno dei sette proponenti l’atto, che era stato presentato lo scorso 12 aprile, si è tirato indietro. Hanno votato la mozione che è stata approvata (erano necessari, appunto, 7 voti su 10 consiglieri), Lucia Lo Grande, Marco Scalisi, Tindara Carmela Pedalina, Filippo Monforte, Maria Grazia Tranchita, lo stesso Antonio Stroscio e Antonino Casella.
Si tratta di consiglieri del gruppo di minoranza ma anche del gruppo di maggioranza che, in disaccordo con il modus operandi del sindaco, si erano dichiarati indipendenti già da tempo facendo perdere, di fatto, la maggioranza ad una giunta che, sin dall’avvio del mandato, è stata spesso cambiata e con assessori arrivati da fuori paese: questo, tra l’altro, è stato uno dei motivi sfociati nella mozione.
La votazione è stata completata con due voti contrari (quindi favorevoli al sindaco) arrivati dallo stesso presidente del consesso civico Tiziana Liuzzo e Vincenzo Albana e un astenuto, il consigliere di minoranza Maria Concetta Scalisi che, infatti, non aveva firmato la presentazione della mozione. L’ormai ex sindaco, sino alla fine, si è difeso tanto che, domenica, ha svolto un comizio in piazza Umberto con la presenza, a difesa del suo operato, del deputato regionale di Diventerà Bellissima Pino Galluzzo (Cappadona da tempo ha aderito al movimento creato dal governatore siciliano Nello Musumeci).
“Un lavoro costante, – ha detto l’on. Galluzzo nel comizio in difesa di Cappadona – in maniera propositiva, che in questi anni, recandosi a Palermo settimana dopo settimana, ha sviluppato, portando progetti, promuovendo istanze, raccogliendo interventi e finanziamenti, sempre per il paese, ha sempre chiesto per la sua cittadina, mai un favore per altri”. Cappadona aveva poi comiziato presentando la lista delle cose fatte che, comunque, erano state già annunciate un paio di settimane fa con la relazione biennale.
Un clima cupo e teso è sceso nella sala del Museo della Civiltà Contadina al termine della seduta dove, in via del tutto eccezionale, si è svolta la seduta consiliare. Oggi sarà il tempo delle impressioni. Intanto a Floresta arriverà a breve un commissario straordinario nominato dall’assessorato regionale alle Autonomie Locali e ci sono i tempi tecnici affinchè il popolo torni alle urne nell’autunno di quest’anno insieme ad altri comuni dei Nebrodi. (gazzettadelsud)