Tempo di iscrizioni, periodo di orientamento in entrata, dove ogni istituto o agenzia educativa mostra il meglio di sé. Tempo di retorica, di persuasione con tutti i mezzi di comunicazione possibile, che a volte confondono gli alunni, ma anche i genitori che non riescono a guardare alla sostanza delle cose, travolti da messaggi, post, non solo istituzionali ma anche di altri utenti che magari sposano un’offerta o un istituto anziché un altro.
E mentre tutto questo accade, nonostante la pandemia in atto, le difficoltà di gestione dovute alla stessa, l’istituto comprensivo di Brolo continua a lavorare, lo fa non soltanto con i compiti di realtà di sistema (Il concorso un presepe a scuola e Sua Maestà il Salame), ma anche e soprattutto arricchendo l’offerta della scuola con nuovi servizi, e attrezzature.
Basti pensare alla biblioteca digitale, all’Aula 01 per prepararsi con efficacia ai test INVALSI, all’acquisto di laboratori mobili, alla nuova dotazione di macchine per traforo e lavorazione del legno e ai nuovi accordi di rete che offrono a docenti, famiglie e alunni nuove opportunità per imparare.
Tra queste l’ultimo servizio nato è lo sportello di ascolto pedagogico, che si aggiunge allo sportello psicologico e a quello con la Rete RE.SA.BES già attivi.
Lo sportello, una novità in ambito scolastico, segue la linea impressa dalla nuova dirigenza di riportare il focus delle azioni didattiche sul percorso di insegnamento apprendimento e sulla secolare ricerca pedagogica e cognitiva, al fine di riuscire a garantire agli studenti l’acquisizione di quelle competenze metacognitive necessarie per avere un metodo di studio efficace alla base, più della semplice acquisizione delle conoscenze, per poter affrontare con successo i percorsi di studio e il mondo del lavoro di domani.
Un percorso iniziato con la costituzione di un gruppo di coordinamento pedagogico e approdato oggi in un servizio integrato per le famiglie, gli alunni e il personale docente.
Grazie al supporto di un pedagogista specializzato, si metteranno in atto delle azioni orientate a migliorare non solo i processi educativi che sono alla base del vivere civile e della società moderna, ma si realizzeranno i presupposti per ambienti di apprendimento sereni e fortemente motivanti per gli allievi.
Lo sportello di ascolto pedagogico, quindi, ha lo scopo di prevenire i conflitti, i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, aiutando i soggetti deboli in un reinserimento all’interno del gruppo classe, in sinergia con lo sportello psicologico già attivato.
Ma è anche il luogo dell’incontro tra gli alunni e i loro genitori, oggi sempre più in difficoltà a gestire i processi educativi di una generazione profondamente mutata dalle nuove tecnologie e dai nuovi media.
Allo sportello di ascolto pedagogico si affiancano inoltre dei corsi specifici per i genitori, per aiutarli nel loro difficile compito, per migliorare i rapporti genitori-figli e prevenire i conflitti e soprattutto rafforzare quell’alleanza scuola famiglia alla base del successo formativo di ogni ragazzo.
Per le neo mamme e i neo papà si tratta di un’occasione per apprendere nuovi modi per educare i propri figli e farli diventare uomini e donne felici di domani.
Una scuola, quella di Brolo, Sant’Angelo di Brolo e Ficarra, che quindi avvia e rafforza i servizi offerti gratuitamente alle famiglie per far sì che dalla stessa escano non solo bravi e motivati studenti ma anche ragazzi e famiglie felici, che sanno vivere e gioire della vita e dello stare bene insieme agli altri.
Avanguardia quindi, che non significa fare cose nuove e tante attività, ma dare il meglio a questi ragazzi, lavorare per migliorare i processi di crescita e far si che si diventi oltre che bravi studenti, ragazzi sereni, consapevoli ed equilibrati
Per i docenti la possibilità di lavorare in ambienti di apprendimento ideali, privi di conflitti, con un’efficace gestione del gruppo classe, e un rinnovato rispetto per i ruoli.
Continua senza sosta il lavoro dell’Istituto Comprensivo di Brolo, per realizzare una scuola nuova, diversa, dove si acquisiscono le competenze curriculari ma anche le life skills così definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“… Le Life Skills sono le competenze che portano a comportamenti positivi e di adattamento che rendono l’individuo capace (enable) di far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni.
Descritte in questo modo, le competenze che possono rientrare tra le Life Skills sono innumerevoli e la natura e la definizione delle Life Skills si possono differenziare in base alla cultura e al contesto. In ogni caso, analizzando il campo di studio delle Life Skills emerge l’esistenza di un nucleo fondamentale di abilità che sono alla base delle iniziative di promozione della salute e benessere di bambin* e adolescent*.” (1)
E mentre tutto questo è già realtà per Brolo, si è cominciato a lavorare per aderire come istituto alla Rete delle Scuole Associate all’UNESCO (UNESCO Associated Schools Network-ASPnet) che riunisce istituzioni educative di tutto il mondo per un obiettivo comune: costruire le difese della pace nella mente degli studenti e dei giovani.
Ma questa è un’altra storia che stiamo ancora scrivendo, quel che è certo che oggi i nostri studenti si avviano verso quello che, per citare Edgar Morin, è una testa ben fatta e non soltanto una testa piena di nozioni.
Dopotutto “È’ meglio una testa ben fatta che una testa ben piena” scrisse Montaigne, che ispirò Edgar Morin. “La testa ben fatta” fornisce lo spunto per una serie di riflessioni su quelle che potrebbero o
dovrebbero essere le linee d’indirizzo dell’insegnamento/educazione, basato oggi su tre sfide: culturale, sociologica e civica, importanti per procedere ad una “riforma dell’insegnamento che deve condurre alla riforma di pensiero”.
Bruno Lorenzo Castrovinci