Riceviamo & Pubblichiamo *
Tasse & Dissesto (prima parte)
Nell’ultima seduta consiliare dell’8 settembre, il gruppo consiliare di minoranza ha presentato una specifica mozione sul D.L. 66/2014, con la finalità di impegnare l’Amministrazione a richiedere entro il prossimo 15 settembre le anticipazioni destinate al pagamento dei debiti dell’Ente maturati al 31.12.2013. Denaro fresco che, innanzitutto, entrando in circolazione nella nostra comunità, attenuerebbe le difficoltà della grave crisi economica in atto.
Perseverando in una politica miope e dissennata, la maggioranza, ha ancora una volta, manifestato l’intendimento di non avvalersi delle anticipazioni suddette, senza fornire alcuna argomentazione adeguata a sostegno della scelta che intende operare.
Quali saranno le conseguenze di questa scelta?
Chi pagherà il prezzo di un errore così palese?
La prima conseguenza è quella di mantenere un bilancio carico di posizioni debitorie, che continueranno a gravare sulle casse comunali per molti anni ancora e che andranno a determinare ulteriori aggravi per l’Ente, a titolo di interessi moratori e di spese legali.
L’altra conseguenza, quella “politicamente” voluta dall’attuale Amministrazione (e da noi più volte denunciata), è quella di favorire la dichiarazione di dissesto finanziario.
Il prezzo della scelta compiuta, però, non lo sopportano gli Amministratori. Lo pagano, invece, tutti i creditori del comune di Brolo che avrebbero potuto ottenere immediatamente il pagamento delle somme vantate, e tutti i cittadini brolesi che saranno costretti a subìre per anni l’aumento al massimo delle tasse comunali e dei costi di tutti i servizi.
Una scelta che non solo appare oggi veramente incomprensibile e foriera di conseguenze dannose, ma che risulta in controtendenza anche rispetto alle politiche adottate a livello nazionale, tese chiaramente a ridurre l’indebitamento della Pubblica Amministrazione verso i propri fornitori e finalizzata, altresì, a dare una “scossa” all’economia del Paese.
Oggi non reggono più neppure gli alibi che l’Amministrazione ha inteso cavalcare quando ha colpevolmente omesso di richiedere una prima anticipazione lo scorso 3 giugno, perchè, da un verso, la minoranza ha chiarito sino alla noia che l’anticipazione suddetta non costituisce un ulteriore indebitamento e, sotto altro verso, esiste oggi una ulteriore e più aggiornata ricognizione delle passività effettuata dagli Uffici comunali (in particolare il responsabile del settore Lavori Pubblici ha comunicato al Sindaco una ricognizione di passività superiore a sei milioni di euro).
Allora questa decisione, a nostro avviso, sembra trovare quale unica giustificazione la possibilità che l’attuale Amministrazione continui a trincerarsi dietro la classica argomentazione (il Paese ha un sacco di debiti), per mascherare l’incapacità di dare risposte serie ai problemi ed alle esigenze della cittadinanza.
Ci siamo messi alle spalle un’estate disastrosa ma dai costi enormi (oltre centocinquantamila euro); abbiamo subìto un ulteriore indebitamento con aggravio di altissimi tassi di interessi bancari (oltre il 10% invece dell’1,30% del DL 66) a seguito della scelta di aumentare l’anticipazione di cassa (sino a tremilionisettecentocinquantunomila euro); stiamo pagando la bolletta dell’acqua con il tanto contestato aumento del 2013; è stata perseguita una politica di gestione dei rifiuti le cui conseguenze disastrose andremo a toccarle con mano quando verrà approvata la tariffa sui rifiuti; non vi è alcuna politica di sostegno alle famiglie; non è stata intrapresa alcuna iniziativa nel settore del trasporto scolastico. E non abbiamo ancora un bilancio approvato!
Insomma, una maggioranza che impone i propri numeri in consiglio, ma che nei fatti continua a ragionare da minoranza e che sin qui non ha ancora amministrato. Siamo stati solo inondati da scelte propagandistiche, comunicati stampa, messaggi su facebook e slogan dal sapore beffardo: ultimo della serie “pagare meno pagare tutti” riferito alla TASI, stabilita nella misura massima sull’abitazione principale (2,5 per mille) e in quella minima sulle seconde case (uno per mille).
E’ il momento delle assunzioni di responsabiltà. Non è più ammissibile giocare a scarica barile, nè la gravità del momento consente che vengano ancora adottate scelte dissennate.
Il dissesto del Paese è il fallimento della nuova Amministrazione. E’ il risultato di un modo di operare inconcludente e dannoso che finirà per mettere in ginocchio l’intera cittadinanza.
GRUPPO CONSILIARE “PER BROLO”