Ieri pomeriggio, nel salone parrocchiale Giovanni Paolo II° a Rocca di Capri Loene, col distanziamento che l’attuale situazione impone, i sindaci e i rappresentanti delle amministrazioni di 13 comuni dell’hinterland nebroideo (Capri Leone, Capo D’Orlando, Sant’Agata Militello, Torrenova, Mirto, Frazzanò, Longi, Galati Mamertino, Tortorici, San Salvatore di Fitalia, San Marco D’Alunzio, Militello ed Alcara Li Fusi) si sono riuniti per confrontarsi su prospettive e perplessità relative alla prossima fase di questa lunga emergenza che il nostro paese sta vivendo, annunciata nei giorni scorsi dal Governo Nazionale.
Raccogliendo le istanze di un bacino di oltre 50.000 abitanti e facendosi portavoce delle loro difficoltà, gli amministratori convenuti hanno deciso di produrre un documento da inviare al presidente della Regione Nello Musumeci, affinchè si faccia portavoce presso il governo nazionale di una serie di segnalazioni e proposte provenienti da coloro che, essendo più vicini alla gente comune, meglio conoscono i bisogni della popolazione e degli operatori economici in questo drammatico momento.
L’idea è quella di sollecitare il governatore affinchè, conciliando la necessità di mantenere le condizioni di sicurezza con il disperato bisogno di rimettere in moto un’economia “alla canna del gas”, spinga per consentire a determinati settori una ripartenza più rapida di quella prospettata.
Senza abbassare la guardia, e dando fiducia ai sindaci sui controlli da effettuare, si vorrebbe insomma chiedere di gestire la “ripresa” tenendo conto delle diverse condizioni di alcune regioni rispetto ad altre quanto a rischio e propagazione del contagio.
Inoltre, con regole rigide e chiare, a determinati settori di attività per cui sembra volersi protrarre il blocco, ma che non presentano particolari condizioni di rischio, dovrebbe essere invece consentito di riprendere a lavorare in tempi più brevi di quelli attualmente previsti.
Al Presidente si vorrebbe infine chiedere di sollecitare le procedure per l’erogazione di determinate misure, quale la “Cassa integrazione”, per le quali la nostra regione sta accusando gravi ritardi quanto alla trasmissione dei dati.