Si è conclusa, lunedì 25 agosto a Gliaca di Piraino, la terza edizione del Premio letterario “La Capannina”, che vede, ormai per il terzo anno consecutivo, crescere il numero di partecipanti, provenienti non solo dall’hinterland Nebroideo e dalla Sicilia ma anche da diverse parti d’Italia. Una serata che si conferma un successo da più punti di vista, ove la cultura ed il parlare di cultura trova il modo di “abitare” nelle piazze, abbandonando la nicchia in cui oggi appare brutalmente regalata. L’agorà diventa così nuovamente il centro della vita dell’individuo, luogo di scambi di sapere, di ricordi, di letture, musiche e racconti. Una serata da passare insieme per sentire, finalmente, di appartenere ad una grande comunità le cui radici affondano in una terra comune.
Voluto fortemente dal professor Riccardo Ferlazzo, Nino Faranda (proprietario del caffè letterario “La Capannina”), con l’appoggio dell’Associazione SakBe (rappresentata dall’ex presidente ora socio Pierluigi Gammeri) e della Fondazione Giuseppe Antonio Borgese (rappresentata dalla presidente , la professoressa Claudia Aiosa) e dall’editore Nino Armenio, il messaggio che quest’anno si è lanciato è stato un vero e proprio invito a tutelare la nostra cultura e fare in modo, rifacendosi alle parole della professoressa Aiosa di “non dimenticare i personaggi che tratteggiano in maniera indelebile la nostra identità culturale”.
Non a caso, sfondo della serata, è stato un episodio legato allo scrittore Leonardo Sciascia, in riferimento a quando presentò presso la libreria Adelasia di Patti, creata e diretta dai due mecenati, i coniugi Mellina, l’opera “Dalla parte degli infedeli”, con la quale delineava la vicenda politica e religiosa del vescovo di Patti, mons. Ficarra, accusato dalla democrazia cristiana d’essere “comunista” perchè dalla parte del popolo, degli umili, della povertà. Leonardo Sciascia in quell’occasione, per palesare con forza la difesa al mons. Ficarra, volle presentare il suo libro, sebbene fossero passati ormai dodici anni dalla sua ultima presentazione. Un personaggio curioso, Sciascia che solo due opere dedicò al mondo nebroideo ma che ci consegna un’eredità vastissima da tutelare e proteggere. L’appello lanciato a gran voce in memoria di Sciascia ci chiede, come comunità, di conservare la casa del grande scrittore come bene pubblico, ed evitare che questa cada nelle mani di possibili privati.
Accompagnati dalla musica e dal canto di Eugenio Favano, compositore, cantante lirico e maestro e Nadia Impalà, cantante dalla voce sublime, il premio letterario ha visto premiati:
Per la sezione Romanzo breve l’opera “I need you” della giornalista Maria Natalia Iiriti di Bova Marina (Reggio C.), la cui recensione ha sviscerato il tema tremendamente attuale dell’opera, geograficamente ambientata in quei territori adiacenti la striscia di Gaza, martoriati da una lunghissima guerra di cui forse si sono perse perfino le tracce iniziali;
Per la sezione Epistola a tema libero, la giuria ha premiato il dott. Armando Piscioneri, medico di Piraino con origini calabresi, con il componimento “Piccola Luna”. Una lettera d’amore ad una ragazza del sud dal delicato romanticismo: un vero e proprio Inno all’amore.
I giudici hanno invece deciso di non assegnare alcun riconoscimento per la sezione Silloge poetica, non ritenendo idonei i versi giunti tra le loro mani. Riconoscimento ad onorem , in riferimento alla poesia, è stato invece assegnato all’architetto Pierluigi Gammeri, autore della raccolta in versi “Il giardino dei melograni” .
Vincitore del Premio Letterario Nazionale “La capannina” per la sezione Romanzo inedito, è stato il professor Mimmo Mollica con volume “I Racconti di Nonno Ros – Elogio della fantasia” pubblicato da Armenio Editore. Un intreccio di storie fantastiche, un racconto di storie passate con quel pizzico di “follia” e fantasia attraverso cui la creazione artistica trova la sua ragion d’esistere.
È stato Mimmo Mollica a ricordare per concludere la serata, il poeta, scrittore, umorista e attore, Renzino Barbera, palermitano trasferitosi a Taormina, del quale Mimmo Mòllica ha recitato La Scaffa e Cerda ‘na vota.
Umorismo, ricordi, emozioni. E l’opera d’arte nell’agorà diventa il tramite attraverso cui poter accarezzare le corde del nostro intimo pensiero insieme. Una comunità che applaude, a fine serata, non solo i vincitori, i musicisti, la giuria, il presentatore, l’amministrazione comunale di Piraino nella persona del Sindaco, ma che ringrazia per il regalo che le è stato appena fatto. Sentirsi finalmente capace di respirare con uno stesso polmone la medesima aria.