Dopo due giorni di silenzio, il diretto interessato Basilio Ridolfo, scrive una lettera per chiarire la sua idea di politica e cosa potrebbe portarlo ad accettare una sua eventuale candidatura a primo cittadino di Brolo. Il capo dell’ufficio tecnico comunale, definitivo come sostiene lui stesso “uomo di pace” potrebbe essere uno dei candidati delle prossime amministrative del 28 aprile. Ma, per verificarsi questa conidizione l’ing. di Ficarra, chiede la massima condivisione del progetto. Cioè in termini pratici, servono due passi indietro, uno di lato, c’è già quello di Irene Ricciardello e l’altro anche se non lo scrive chiaramente dovrebbe essere quello dell’onorevole Pippo Laccoto, che in questo momento è l’unica presenza certa alle prossime consultazioni elettorali.
Proprio per far capire il concetto Basilio Ridoldo scrive testualmente: “Non mi sottraggo a priori all’invito ricevuto perché ritengo meriti grandissimo riguardo anche la fiducia di cui sono stato gratificato. Si devono, però, manifestare evidenti condizioni per costruire nella massima condivisione. In quest’ottica, la mia presenza deve costituire per tutti un’occasione di confronto costruttivo e di recupero dei rapporti sociali, senza mortificazione delle aspirazioni legittime di chicchessia. Solo in presenza di questi presupposti potrei considerare la possibilità di svolgere “attività di servizio” per una comunità che a me ha dato tanto in termini di crescita umana e professionale”
Vedremo nei prossimi giorni in pieno carnevale, se arriveranno delle certezze o ancora si continuerà a scherzare con uno, con due o con tre candidati alla carica di sindaco della cittadina di Brolo.
La lettera integrale dell’ing. Basilio Ridolfo
Sono davvero commosso dai contenuti del documento pubblicato il 20 febbraio u.s. dalla testata locale Scomunicando.
Ringrazio di cuore i sottoscrittori e le numerosissime persone che hanno pensato a me quale possibile interprete della più alta funzione di servizio della comunità brolese nella qualità di Sindaco.
Percepisco tutto ciò come un indubbio attestato di stima e lo sto vivendo come un grande privilegio che mi si è voluto riservare nell’individuarmi come attore e testimone di valori positivi che vanno ben oltre la mia persona.
Vengo definito come “uomo di pace” ed alla cornice di sentimenti e idealità che si accompagnano a questa lusinghiera definizione sento di dovere restare fedele.
Non sono uomo di scontro e ritengo che Brolo non abbia bisogno, ma nemmeno voglia, lo scontro anche nella ormai prossima occasione di confronto democratico.
La mia storia personale è “per” e non “contro” qualcuno o qualcosa.
Ho sempre dato grande spazio ed importanza al rispetto verso gli altri ed alla tutela dei rapporti interpersonali.
E proprio questo senso di rispetto sento di dover riservare, principalmente, alle personalità a cui il documento è stato indirizzato.
E ciò come basilare principio di convivenza civile, prima ed a prescindere dagli intensi rapporti amicali che ad essi mi legano.
Ho accolto con grandissimo piacere quanto in prima battuta ha voluto dichiarare a mezzo stampa nei confronti miei e di un mio possibile impegno la Sindaca in carica, autorevole interlocutrice riguardo all’indirizzo proposto nel documento.
Considero, però, mio dovere attendere il maturarsi di ulteriori valutazioni che anche altri, nei modi che riterranno più opportuni, mi auguro vorranno esprimere.
Non mi sottraggo a priori all’invito ricevuto perché ritengo meriti grandissimo riguardo anche la fiducia di cui sono stato gratificato.
Si devono, però, manifestare evidenti condizioni per costruire nella massima condivisione.
In quest’ottica, la mia presenza deve costituire per tutti un’occasione di confronto costruttivo e di recupero dei rapporti sociali, senza mortificazione delle aspirazioni legittime di chicchessia.
Solo in presenza di questi presupposti potrei considerare la possibilità di svolgere “attività di servizio” per una comunità che a me ha dato tanto in termini di crescita umana e professionale.
Spero si comprenda che la mia presenza non può e non deve costituire occasione di ulteriore divisione del contesto sociale brolese che, invece, a mio modesto avviso, ha innanzitutto bisogno di lasciarsi rapidamente alle spalle anni di disgregazione e di incomprensione sul piano sociale.
Peraltro, assumere funzioni amministrative in questo momento storico (in cui ai Comuni sono state ridotte perfino le possibilità di spesa per i servizi essenziali) e in una realtà come quella brolese che sconta anche i limiti dovuti alle condizioni di dissesto finanziario in cui si trova l’ente locale, rappresenta – per chiunque – un sacrificio personale importante ed un carico di impegni significativo a cui non si può aggiungere il “fardello” di una campagna elettorale contrassegnata da incomprensioni ed amarezze e da un clima di “scontro”.
Nella mia concezione della politica la prospettiva di un tale impegno necessita delle giuste condizioni di partenza.
La proposta e la progettualità fattive, a mio avviso, vengono fuori al meglio in ambiti di dibattito sereno ancor meglio se largamente condiviso.
È necessario che tutti si muovano in un’unica direzione per affrontare in piena armonia di intenti e di azioni i molteplici problemi della comunità.
Comunque vada a finire, a me resterà, e non è cosa di poco conto, il grande onore di aver registrato l’affetto e la stima di molti cittadini brolesi.
E proprio alla cittadinanza di Brolo faccio i migliori auguri di poter avere amministratori impegnati nell’ottenimento del traguardo della “pacificazione sociale” auspicato da parte dei commercianti, degli imprenditori e dei componenti della società civile che hanno formulato il richiamato documento del 20 febbraio u.s.
Grazie di cuore
Basilio Ridolfo