Vincenzo Nibali ha vinto la 101/a edizione del Tour de France. Il successo del corridore messinese nella Grande Boucle arriva 16 anni dopo quello di Marco Pantani, datato 1998. Nibali ha vestito la maglia gialla per 19 giorni e conquistato quattro tappe. L’ultima frazione, con arrivo a Parigi, è andata al tedesco Marcel Kittel.
“Un po’ di nervosismo, ma è normale. Sono ancora un po’ frastornato”, sono state le prima parole di Nibali dopo il traguardo di Parigi. Il corridore messinese, appena sceso dalla bici al termine dell’ultima tappa, è andato subito ad abbracciare e baciare la moglie Rachele e la figlia Emma Vittoria. Poi lacrime e tanta emozione sul gradino più alto del podio:”Un’emozione così forte credo di averla provata poche volte nella vita.
Qui, dal gradino più alto, è ancora più bello di quanto potessi immaginare. Non c’è niente di paragonabile. Grazie Tour, grazie francesi, grazie a tutti”. E fan italiani in festa sugli Champs Elysèes a Parigi per la vittoria di Nibali. “Dopo quest’incredibile impresa, qui dovrebbe esserci tutta l’Italia”, afferma Riccardo, visibilmente emozionato, con il tricolore in mano, arrivato apposta da Genova per assistere all’arrivo della Grande Boucle. “Meglio vedere l’arrivo di Nibali che quello della Costa Concordia”, ha ironizzato il ragazzo ricordando che erano 16 anni che l’Italia non conquistava il Tour de France.
“L’ultima volta – gli fa eco Niccolò, un ragazzo di Vicenza – era stato Pantani a trionfare sugli Champs Elysees. Per me è stato uno dei più bei ricordi d’infanzia”. Per Alessio, venuto anch’egli da Genova, è proprio grazie all’impresa di Pantani “che mi sono appassionato al ciclismo. Voglio ricordare – ha continuato – che era proprio il 27 luglio quando conquistò la maglia gialla nella tappa de Le Deux Alpes. Oggi la magia si ripete”. Certo, per Francesco, oggi “ai francesi rode un po’. Ma ci devono stare. È come nel 2006 quando abbiamo vinto il mondiale di calcio. Solo che stavolta è ancora meglio perché abbiamo trionfato in casa loro”. Quanto ai dubbi sollevati da alcuni organi di stampa francesi come Le Monde su un ipotetico ricorso al doping, Silvano taglia corto:”È tutta invidia. Se vince un italiano devono sempre trovare qualcosa che non va bene…”. Infine, tiene ad aggiungere Federico, la vittoria di Nibali “è il nostro riscatto per la disfatta nella Coppa del Mondo di calcio in Brasile”. Cartolina finale con il siciliano a braccia alzate sui Campi Elisi e con lo striscione “Nibali come Pantani, orgogliosi di essere italiani”.