Dopo la Corte dei Conti, la minoranza “Per Brolo”, dice la sua al sindaco!

consigliere-minoranza-brolo-con-sindacoCom’è noto, una rappresentanza del gruppo di minoranza era presente all’audizione del sindaco presso la Corte dei Conti. Ascoltando le sue parole abbiamo avuto la netta percezione che lei non si è ancora spogliata dei panni del consigliere di minoranza in quanto non ha speso una sola parola per dare alla Corte dei Conti l’impressione che vi sia da parte della nuova amministrazione un interesse ad evitare il dissesto finanziario del comune Questa è un’amministrazione che cerca vendette, ma a pagare sarà l’intera comunità!I debiti che l’amministrazione annuncia, poi, sono complessivi dei mutui con scadenza ventennale e trentennale, di quelli fantasma che non possono e non devono essere considerati fra debiti regolarmente assunti.

Quindi, il sindaco doveva richiedere come previsto dal decreto legge 35 al comma 13 le somme certificate dagli uffici che lei conosceva bene perché quantificate in un relazione allegata alla delibera n. 2 adottata dal commissario in data 23 maggio 2014. siamo esterrefatti del comportamento tenuto dal sindaco, sia davanti alla corte dei conti, dove si è comportata ancora da consigliere di opposizione, sia per aver volutamente omesso di richiedere l’anticipazione delle somme certificate dagli uffici, in scadenza perentoria alla data 03 giugno 2014. non essere in possesso delle carte non può essere una giustificazione! Lei è l’unica, come capo dell’amministrazione, ad avere in mano mezzi e strumenti per ottenere tutte le informazioni e tutti i documenti necessari! Il mancato ricorso alla anticipazione delle somme previste (due milioni e mezzo) ha di fatto messo il comune in ginocchio. artigiani, imprenditori, professionisti e creditori tutti avrebbero incassato le somme entro la data 30 luglio 2014. Immaginate cosa avrebbe significato per un paese come Brolo immettere liquidità di questa portata!

Bastava adempiere le disposizioni di legge. E’ stato un errore gravissimo che porterà il paese nel baratro. In questo modo, l’amministrazione Ricciardello causa il fallimento dell’azienda “comune” senza adottare e senza utilizzare gli strumenti a disposizione e recuperare delle somme da restituire in 30 anni ad interesse del 2%. Quale imprenditore avrebbe rifiutato un’offerta che gli avrebbe consentito di salvare la sua azienda? e i creditori, in che modo, ma soprattutto quando verranno pagati? Il fallimento economico finanziario comporterà la perdita del posto di lavoro di tutti i contrattisti e il personale precario, provocherà danni ingenti a tutti i creditori e la vessazione di tutti i cittadini con l’aumento sconsiderato delle tasse. in fondo, anche secondo i conti suffragati dagli uffici, i debiti, esclusi i mutui di cui bisognerebbe considerare solo la rata annuale, sarebbero massimo di 5 milioni di euro, somma che poteva benissimo essere richiesta per permettere all’ente di avere la liquidità necessaria a soddisfare i pagamenti di tutti i creditori.

La nostra speranza è che l’amministrazione capisca che si deve lavorare tutti insieme per il bene del paese, guardando al futuro e non rivolgendo lo sguardo sempre al passato.

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