Il Comune di San Salvatore di Fitalia, ente virtuoso, nell’anno 2014, ha commesso “l’errore” di dare un futuro a 18 “ex articolisti”, procedendo alla loro stabilizzazione.
La Regione, per effetto, si era impegnata ad erogare, per 5 anni, un contributo per la stabilizzazione.
Purtroppo, come spesso accade, la Regione non ha mantenuto gli impegni economici assunti.
Il Comune di San Salvatore di Fitalia, per poter pareggiare il bilancio, dovrà licenziare i dipendenti stabilizzati, dichiarare il dissesto finanziario (con conseguente aumento delle tasse) ed attivare le procedure di mobilità per il resto del personale.
Il danno sociale è imponente.
Per tale ragione viene indetto, per lunedì 31/07/2017, alle ore 19,00, un incontro pubblico nell’aula del Consiglio Comunale di San Salvatore di Fitalia, al fine di rendere la cittadinanza edotta sulla vicenda.
Il Sindaco – Avv. Ventimiglia Rosario
Fino a qua il pensiero del primo cittadina Rosario Ventimiglia, che ha ottenuto il sostegno delle amministrazioni di Torrenova e di Castell’Umberto proprio il primo cittadino umbertino Enzo Lionetto scrive: “Rosario io personalmente e l’intera Amministrazione Comunale di Castell’Umberto è con te. Ciò che sta capitando a te oggi, domani potrebbe coinvolgere tutti i Comuni. Credo che tutte le altre amministrazioni si debbano motivare su tale problematica. Convocaci, chiamaci, tieneci informati saremo al tuo fianco”.
Sulla vicenda viene postato su Facebook il pensiero di un giovane, di Castell’Umberto, Pippo Manera che scrive “Credo che ormai i sindaci dobbiate operare con azioni congiunte a 360 gradi..siete il primo riferimento dei cittadini, e a quanto pare, l’ultimo pensiero dei governi regionali e nazionali. Forse, paradossalmente, per la serie “non tutti i mali vengono per nuocere”, potrebbe essere un bene, qualora i cittadini insieme alle amministrazioni locali, anziché discutere ancora della “carriola di catrame”, facessimo fronte comune sulle problematiche veramente importanti, o comunque prioritarie, sicuramente potremmo fare la voce grossa a tutti i livelli istituzionali per ottenere, o meglio riavere, quei diritti che un po’ alla volta si sono portati via e mettere i sindaci in condizione di lavorare con strumenti e risorse adeguate al ruolo che rivestono”.