Una provinciale oppure una sperduta strada di campagna o di un bosco. Il dilemma potrebbe essere posto da un turista da un passante, ma non certo dagli abitanti di Ucria che si recano alla vicina Raccuja o viceversa.

Infatti, transitando sulla provinciale 136, che unisce i due centri montani, denominata raccuiese, ricadenti entrambi nel Parco dei Nebrodi, si capisce che ormai la trasitatissima strada è abbandonata a se stessa, arbusti, erba alta da entrambi i lati, compresa una casa cantoniera, (utilizzata per tenere gli attrezzi, ormai in disuso) che costringono gli automobilisti a percorrerla viaggiando sulla linea di mezzaria, rischiando di trovarsi dinanzi un camion.

Eppure questa arteria, che negli ultimi anni è stata a lungo chiusa a causa di una frana è di grande rilevanza.

Una strada non solo di transito o turistica, visto che tanta gente la percorre salendo da Sinagra per arrivare anche a Floresta, ma utile e necessaria, anche per i tantissimi pendolari soprattutto ucriesi che si servono di questa importante ed unica via di transito per espletare le loro attività lavorative che porta anche ad una vasta area a valle dove esistono degli insediamenti abitativi (Praculla, Marzana, Presticola, Bellino, Ragale ecc.) ed anche attività agricole, silvo – pastorali e boschive.

Come successo in passato, i molti cittadini che hanno segnalato la spinosa questione, danno per scontato che già i due sindaci Francesca Salpietro di Raccuja ed il primo cittadino di Ucria, Giuseppe Lembo, abbiano sollecitato la problematica a chi dovrebbe interessarsi di questa strada montana, che nel periodo invernale molte volte, resta intransitabile, magari per ghiaccio e neve e nei mesi estivi, offre a chi la percorre l’idea di trovarsi in una giungla.