Dissesto, tasse, eventi giudiziari, mancate dimissioni. Questo in sintesi si legge nella dura e pesante nota del gruppo di minoranza “Per Brolo”, a proposito degli esiti dell’ultimo consiglio comunale, dove i componenti della minoranza parlano di una “colossale scorrettezza ordita dalla maggioranza”.
Di seguito la nota del gruppo di Minoranza ……
“VERGOGNOSAMENTE SCORRETTI
Lo scorso 29 aprile si è tenuto il consiglio comunale di Brolo, ancora una volta convocato in via di urgenza, per discutere tra gli altri, l’importante punto all’ordine del giorno relativo alle Dimissioni del Vicepresidente del Consiglio.
La minoranza consiliare ha subito anche in questa occasione una colossale scorrettezza ordita dalla maggioranza.
Era stato infatti concordato che l’inizio dei lavori sarebbe stato differito di cinque minuti, al fine di attendere l’arrivo di uno dei consiglieri di opposizione.
Tuttavia, in assenza del gruppo di minoranza consiliare che attendeva nei pressi del cortile antistante, la maggioranza consiliare in aula, con un vero e proprio colpo di mano, chiamava l’appello dei presenti e poneva in discussione il primo e più importante punto posto all’ordine del giorno ossia le Dimissioni del Vicepresidente del Consiglio.
Scorrettezza verosimilmente premeditata, posto che per magia, anche la diretta streaming, proprio per questa seduta, non era stata garantita. (è scaduto il rapporto – per esaurimento del numero delle registrazione da effettuarsi – con l’azienda che aveva visto aggiudicarsi l’incarico ndr).
Manovra architettata al fine di impedire alla minoranza consiliare di intervenire sul punto con le proprie considerazioni in tema di etica e legalità, posto che l’amministrazione Ricciardello vive un evidente periodo di “affanno”.
A questo punto, affinché i cittadini sappiano, rendiamo noto l’intervento del gruppo di minoranza che la maggioranza avrebbe inteso soffocare.
“Sig. Sindaco, collega Presidente e colleghi Consiglieri,
siamo chiamati a prendere atto, purtroppo, delle dimissioni del consigliere Anna Ricciardi.
Queste dimissioni, al di là delle motivazioni di facciata, sono state determinate dal coinvolgimento della stessa – alla luce di quanto ci è stato dato apprendere dai mass media – nell’indagine che sta portando avanti la Procura di Patti in relazione a presunte truffe ai danni dell’Inps.
Il nome di Brolo è tornato, così, ad occupare le prime pagine dei giornali dopo esserci stato per settimane e settimane, quando hanno avuto esecuzione i provvedimenti cautelari collegati all’operazione Dama Nera 2. Avevamo invitato, già in quella occasione, il Sindaco alle dimissioni. Oggi non possiamo che ribadire quella richiesta.
Questa maggioranza rimane priva, così, anche del consigliere più votato, che oltretutto, a quanto pare, non è stato il primo componente di questa maggioranza a dimettersi a causa di un coinvolgimento personale in vicende giudiziarie.
Dunque, Lei è oggi un sindaco che ha lasciato per strada, buona parte di coloro che hanno contribuito alla sua minoritaria affermazione nel maggio 2014.
Lei è oggi un sindaco privo di credibilità politica ed istituzionale e che rischia di arrecare un grave danno d’immagine al Paese.
Lei, d’altronde, non ha mai fatto mistero di essere stata sostenuta nel percorso politico intrapreso ed, in particolare, nella stessa competizione delle ultime comunali, dall’impresa di famiglia, alla quale ha pubblicamente rivendicato un percorso di laboriosità, ossequioso delle regole e della legalità. Così come, non ha perso occasione sulla stampa o nei comizi, per accreditarsi come ossequiosa della legalità. Un’affermazione che, evidentemente, alla prova dei fatti è rimasta di mera facciata.
Troppo semplice moralmente e troppo comodo politicamente, affermare che l’impegno per la legalità non ha nulla a che vedere con la vicenda giudiziaria che vede coinvolto suo padre. Non è accettabile da parte di chi, appena eletta, ha messo in chiaro sul sito istituzionale del Comune, di essere il capo dell’impresa di famiglia.
I cittadini di Brolo hanno preso atto che la voglia di potere coltivata nei dodici anni trascorsi sui banchi della minoranza, evidentemente per lei vale molto di più del rispetto per il paese e della coerenza personale.
Lei oggi è il capo di un’amministrazione che deve – per legge – adottare un piano anticorruzione ed è – allo stesso tempo – il legale rappresentante di una Impresa al centro di una inchiesta di portata nazionale in tema di corruzione. Crede davvero che le due figure possano decorosamente coesistere?
Insomma, lei e la sua maggioranza registrate un definitivo tracollo sotto il profilo della credibilità etico-morale che Lei ha cinicamente rivendicato a sé ed al suo gruppo allorché tornava utile al percorso politico intrapreso.
Oggi, invece, è più cinico rimanere attaccati alla poltrona.
Tanto cosa importa a Lei se il Paese affonda a causa del dissesto che avete voluto perseguire ad ogni costo.
A chi interessa nella sua maggioranza se a causa delle tasse che avete imposto ai cittadini il Paese vive una crisi economica senza precedenti.
D’altronde non siete stati neppure in grado di garantire quel percorso di pacificazione sociale di cui i brolesi avevano bisogno. Ne è oggi conferma, ove necessario, la circostanza che, senza probabilmente comprendere il contenuto del provvedimento adottato dal Giudice, avete parlato di legittimità del trasferimento di una dipendente e poi avete promosso comunicati stampa dai toni trionfalistici e titoli sui giornali come se si trattasse di un acerrimo avversario politico.
Abbiamo fatto esperienza da tempo che questo è il vostro modo di fare politica ed il vostro modo di agire. Eppure in qualche caso riuscite lo stesso a sorprenderci.
I cittadini hanno imparato oramai a convivere con un fallimento politico, amministrativo e sociale senza precedenti. Eppure, sempre più spesso, si indignano. Come dimostrano i reiterati comunicati di gruppi ed associazioni.
Abbiate la decenza di porre fine all’agonia nella quale avete trascinato il Paese.
Il Gruppo di Minoranza Consiliare”