Foto: Campo di Idomeni, Grecia. (Fonte: Tgsky24.it)
Una cosa è certa: in Siria le persone muoiono come le mosche.
Muoiono sotto i bombardamenti del Regime di Bashar Al-Assad, muoiono per colpa delle autobombe dell’Isis, muoiono sotto le bombe di Putin. Muoiono.
Quelli che non sono ancora morti, scappano.
Chi scappa, si porta dietro i familiari rimasti vivi. È l’istinto di sopravvivenza, accomuna ogni essere umano sulla faccia di questa terra.
I vivi che scappano, se riescono ad uscire dalla Siria, trovano un muro ad accoglierli, un muro di ipocrisia oltre che di filo spinato e reti. È il muro della vergogna europea, di un’Europa che sognavo diversa, che sognavo fosse dei popoli.
Ed ora?
Ora, sulle ceneri degli ideali del secolo scorso, rimangono egoismo ed indifferenza, proprio come emerge dal vertice internazionale dello scorso 7 marzo tra l’Europa e la Turchia. Dal comunicato stampa ufficiale del 7.03.2016 “Dichiarazione dei Capi di Stato o di governo dell’UE” (http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/03/07-eu-turkey-meeting-statement/) si parla chiaramente di un maggiore impegno della NATO nel Mar Egeo e, tra le altre cose, dell’accelerazione dell’erogazione della somma di 3miliardi di euro da dare alla Turchia per gestire la crisi migratoria.
“Sono necessarie iniziative coraggiose per chiudere le rotte del traffico di esseri umani, smantellare il modello di attività dei trafficanti, proteggere le nostre frontiere esterne e porre fine alla crisi migratoria in Europa. Dobbiamo spezzare il legame che esiste tra la traversata in mare e l’insediamento in Europa.” Si legge nel documento a firma UE.
A vincere è ancora una volta la logica del ricatto turco e della militarizzazione del Mediterraneo, mentre nessuno accenno si fa all’idea di aprire corridoi umanitari. Pensiamo davvero che basti costruire qualche muro per contenere ed arrestare le aspettative delle persone? Che basti dare qualche miliardo alla Turchia, quella che ammazza impunemente i Kurdi ed intimidisce spudoratamente la stampa, per fermare “l’emergenza profughi”?
Solo un avido, folle e con scarsa memoria come il vecchio continente, pronto a salvare le banche ma non le persone, può pensarlo. Le persone continueranno la loro marcia e, trovando la rotta via terra completamente bloccata e militarizzata, proveranno la rotta più pericolosa, quella via mare, quella che ha fatto e continua a fare del Mar Mediterraneo un gran cimitero blu.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok