“Pieno appoggio alle decisioni assunte dal Presidente dell’Autorità Portuale Antonino De Simone riguardo all’ennesima disputa messa in campo dall’amministrazione comunale, stavolta per l’area della Fiera”. Lo afferma il Senatore Bruno Mancuso (Ap), che prende posizione nella diatriba aperta dall’amministrazione comunale Accorinti.
“Ancora una volta – dichiara Mancuso – assistiamo ad uno scenario in cui il sindaco e l’amministrazione comunale, invece di assumersi le responsabilità, si rifugiano in logiche attendiste sulla base di motivazioni pretestuose e strumentali, subordinando qualsiasi decisione a giudizi assemblearistici di sapore sessantottino, se non giacobino, in cui a valere non sono i ragionamenti ma gli umori provenienti “dal basso”, posizioni precostituite ed ideologizzazioni che non tengono conto di normative e accordi ufficiali”. In particolare sulla titolarità delle aree della Fiera, Mancuso non risparmia critiche al sindaco di Messina.
“Accorinti smentisce sé stesso dimenticando di avere sottoscritto il 14 Gennaio 2014 con il Presidente dell’Autorità Portuale e con il comandante della Capitaneria di Porto un protocollo di intesa per lo sviluppo e la valorizzazione dell’area del quartiere fieristico e l’ottimizzazione del rapporto strategico mare-territorio. Protocollo – ricorda Mancuso – in cui si conveniva che l’Autorità Portuale veniva riconosciuta quale ente titolare della gestione delle aree, e la necessità di avviare le procedure per la “imminente indizione di un bando di gara europeo per una migliore fruizione pubblica del quartiere fieristico”.
Mancuso chiede dunque perché Accorinti non abbia contestato la titolarità delle aree in quell’occasione e perché abbia invece firmato l’accordo. “Tali comportamenti contraddittori ed incoerenti – sottolinea Mancuso – dimostrano scarsa capacità di governo. Governare significa anche assumere decisioni poco popolari e rispettare gli accordi sottoscritti. Per fare uscire Messina dalla gravissima crisi economica e sociale che sta vivendo non bastano le buone intenzioni o i proclami messianici, ma è necessario attivare tutti i meccanismi possibili per il reperimento di fondi strutturali e per attrarre investimenti privati e nazionale ed internazionali, sulla base di progetti per la valorizzazione di aree strategiche della città. Una valorizzazione che per quanto riguarda l’area fieristica può avvenire solo mediante quel bando internazionale di cui si è discusso per anni. Fa bene dunque il presidente dell’Autorità Portuale ad esprimere l’intenzione di promulgare detto bando per evitare che anche tale area, sulla base di un malinteso concetto di “bene comune” che spesso finisce col trasformarsi in “bene di nessuno”, sia destinata all’abbandono”.