Oggi, 20 novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Sono oltre 190 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione. In Italia la sua ratifica è avvenuta nel 1991.
Nonostante vi sia un generale consenso sull’importanza dei diritti dei più piccoli, ancora oggi molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza.
Per chi si occupa di infanzia, come le associazioni ed ONLUS a difesa dei bambini, l’impegno a garantire a tutti i bambini i loro diritti e le migliori condizioni di vita deve quindi essere quotidiano.
Nonostante il progresso economico-finanziario e tecnologico della società in cui viviamo, ancora oggi sono molte le situazioni al limite in cui si trovano moltissimi bambini:in Italia 1 bambino su 20 non può contare su due paia di scarpe l’anno (di cui almeno uno utilizzabile in ogni stagione) e non riceve un pasto proteico al giorno. Quasi 1 su 10 vive in famiglie che non possono permettersi di invitare a casa i suoi amici, festeggiare il suo compleanno, comprargli abiti nuovi, libri non scolastici, mandarlo in gita con la sua classe. 1 su 6 non ha la possibilità di frequentare corsi extrascolastici (musica, sport, ecc), quasi 1 su 3 di trascorrere almeno una settimana di vacanza lontano da casa. Solo 3 bambini su 10, che frequentano la scuola primaria, hanno il tempo pieno a scuola e nel 40% degli istituti scolastici principali non c’è il servizio mensa . È la fotografia scattata dal sesto Atlante dell’Infanzia “Bambini senza. Origini e coordinate delle povertà minorili”, realizzato da Save the Children e presentato oggi a Roma nell’ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro”.