La notizia rilasciata direttamente dal cardinale agrigentino Francesco Montenegro pochi giorni fa, assume una valenza ancora maggiore se rapportata alle stragi terroristiche di matrice religiosa avvenute a Parigi, oltre a riempire di gioia il cuore di tutti gli abitanti di Lampedusa e di tutta la Sicilia in generale.

“Ho il piacere comunicare che il Papa mi ha fermato e mi ha detto che voleva donare un crocifisso a Lampedusa. È un crocifisso la cui croce è formata da remi di barche quindi ricorda la realtà degli immigrati”.

“Un gesto che è segno dell’amore che il Papa ha per l’arcidiocesi di Agrigento e per Lampedusa e se il Papa ci stima così e ci vuol bene così per noi – ha proseguito il cardinale Montenegro – diventa una responsabilità ancora più grande. Questo ‘Cristo del mediterraneo’, queste braccia aperte che dalla chiesa di Lampedusa guarderanno il mare diventano faro e speranza per tutti”.

E’ una croce che simboleggia i valori del dolore e della speranza, realizzata con i remi dei migranti che hanno raggiunto Lampedusa e la provincia di Agrigento per cercare salvezza. Un modo per ricordare il dolore nel mondo e allo stesso tempo per sottolineare la solidarietà di Agrigento e di Lampedusa verso questa gente disperata che lascia la propria terra in cerca di un futuro migliore.

Il crocifisso, che arriverà nei prossimi giorni da Roma ad Agrigento, è lo stesso che il presidente cubano Raúl Castro ha donato a Papa Francesco al termine della visita del pontefice  a Cuba. Opera dell’artista Alexis Leyva Machado, il crocifisso alto 340 cm e largo 275 cm, è realizzato simbolicamente con dei remi, legati con delle corde, di migranti che hanno attraversato il Mediterraneo.

Il crocifisso sarà esposto, domenica 13 dicembre, nella Chiesa Santa Croce di Agrigento, proprio in occasione dell’apertura diocesana del Giubileo della Misericordia e prima di essere collocato nella parrocchia di Lampedusa, sarà portato in pellegrinaggio per le diocesi di Agrigento.