“Sono disposto a vendere un rene per salvare la casa”. È il disperato appello di un disoccupato marsalese, Antonio Parrinello, 62 anni, la cui abitazione, a Marsala in provincia di Trapani, è stata venduta all’asta a causa dei debiti contratti con una banca. Sono sempre più frequenti in questi periodi di grave crisi economica gli appelli di persone che sarebbero pronte a vendere un proprio organo per far fronte ai debiti accumulati negli anni.
Il Parrinello afferma: “Le banche mi hanno condannato a morte nonostante abbia onorato il mio debito nel lontano 1995 e sono rimasto solo. Posso vivere benissimo senza un rene, ma non senza una casa”. Con una moglie gravemente malata in quanto cardiopatica e non autosufficiente, il pensionato continua:”Sono disperato e sono disposto a tutto per salvare la mia abitazione e mia moglie da una morte sicura”.
Lo sfratto, grazie al sostegno del movimento dei Forconi e altre associazioni, è stato evitato già un paio di volte, ma l’8 ottobre c’è il terzo appuntamento con l’ufficiale giudiziario del Tribunale di Marsala e il compratore. In vista di quella data, il leader locale dei Forconi, l’ex assessore socialista all’agricoltura del comune di Marsala Martino Morsello, ha diffuso una nota con cui ribadisce che il suo movimento è al fianco di Parrinello, “che dovrà lasciare la casa se non soddisferà la richiesta di 80 mila euro del neo acquirente”.
L’immobile, spiega la nota dei Forconi, “vale 340 mila euro ed è stato venduto all’asta per 13mila euro”. “Una vendita – prosegue la nota – che avrebbe dovuto essere bloccata dal Giudice dell’esecuzione per eccessivo ribasso. Con l’importo si coprirebbero solo le spese della procedura”. Una vicenda veramente assurda che rischia di concludersi in dramma per colpe equamente divise tra il Tribunale e la banca che ha avviato (e non bloccato) la procedura di vendita nonostante il pensionato a suo tempo(nel 1995) abbia già saldato il suo debito.