“Con i continui tagli statali e regionali i nostri comuni non possono più andare avanti e ben presto dovremo alzare bandiera bianca”. E’ il tormentone che sempre più spesso i primi cittadini dei comuni italiani ci propinano per giustificare i continui tagli effettuati ai danni dei principali servizi essenziali.
Eppure esiste in Italia un paese dove non si pagano le tasse comunali, infatti l’amministrazione locale ha abolito o ridotto al minimo tutte le imposte locali . Ai più potrebbe sembrare una favola, ma per fortuna non è così, questo luogo che a molti potrebbe sembrare magico esiste e fa ancora più piacere il fatto che si trovi in Sicilia e precisamente in provincia di Agrigento a cento km. dal capoluogo Palermo.
Burgio è un piccolo paesino in provincia di Agrigento e i suoi 2.700 abitanti godono di una riduzione delle imposte locali che non ha eguali in tutta Italia.
Il sindaco, Vito Ferrantelli, entusiasta del particolare primato ha fatto affiggere un manifesto in ogni angolo del paese dove sta scritto: “In quale paese della Sicilia i cittadini non pagano la Tasi? Non pagano l’addizionale Irpef? Non pagano l’Imu sui terreni e i fabbricati agricoli? E dove le tariffe dell’acqua sono le più basse d’Italia? E quelle dell’Imu sulla seconda casa sono al minimo? Nel comune di Burgio!”.
Eletto sette anni fa nella lista civica “Amare Burgio”, il Sindaco e la sua amministrazione hanno di fatto abolito le tasse sulla casa. Non si pagano la Tasi e l’Imu sulla prima abitazione e quella sulle seconde è stata ridotta al minimo. Non è prevista l’addizionale comunale Irpef , la tariffa sul servizio idrico è ridottissima, gli abitanti di Burgio pagano per ‘l’acqua pubblica’ circa 100 euro l’anno ed è la più bassa d’Italia e quello che fa più piacere è che non è stato tagliato nessun servizio essenziale come invece purtroppo avviene negli altri comuni italiani.
“Far risparmiare i cittadini è possibile”, ha detto Vito Ferrantelli ed ha aggiunto: ”Ogni anno abbiamo fatto lavorare periodicamente circa 250 giovani locali con il servizio civico e le borse lavoro. Abbiamo impegnato 300 giovani con corsi di ceramica e sport”.
Dunque, gestire la “cosa pubblica” con parsimonia e con efficienza è ancora possibile, nonostante i colleghi del sindaco Ferrantelli affermino il contrario, basta utilizzare tutte le risorse disponibili e soprattutto affidarsi ad amministratori onesti e sopratutto capaci.
Chissà che ben presto, e lo speriamo, qualcuno dei comuni dei Nebrodi non possa allinearsi alla politica perseguita dal piccolo comune agrigentino, magari solo introducendo il “baratto amministrativo” come più volte auspicato , sarebbe un piccolo e allo stesso tempo grande gesto per rendere meno opprimente la pressione fiscale nei confronti di quelle famiglie meno abbienti che non riescono ad arrivare a fine mese.