Brolo elezioni: Il comizio dell’onorevole Giuseppe Laccoto

Laccoto….se verrà dimostrato che ho sottratto un solo euro dalle casse pubbliche del comune di Brolo mi dimetterò da deputato regionale e abbandonerò la vita politica”.

P1030882P1030866 La voce più volte rotta dall’emozione in una stracolma piazza Annunziatella attenta e silenziosa: Pippo Laccoto è tornato a parlare nella sua Brolo. Un comizio di 80 minuti tenuto a “cuore aperto” dal deputato regionale che ha voluto replicare agli attacchi di cui è stato fatto oggetto a più riprese durante questa campagna elettorale  per le amministrative. “Torno a parlare dopo sei mesi – ha detto Laccoto – dopo aver ricevuto, senza replicare, offese pubbliche, in piazza e in televisione; dopo aver subito, io e la mia famiglia, demonizzazioni e calunnie. A chi lanciava fango ho risposto col silenzio rispettoso dovuto alla magistratura che sta svolgendo un compito delicato”.

Il deputato regionale ha voluto parlare di quello che è stato definito in una accezione negativa come “Sistema Laccoto”. “In realtà – ha detto Laccoto – quel sistema ha attuato una vera e propria rivoluzione culturale, sociale ed economica che ha fatto diventare Brolo un paese vivace, più operoso e attraente, dal punto di vista turistico e commerciale. In dieci anni, dal 1997 al 2007, quel Sistema ha portato a Brolo finanziamenti per decine di milioni di euro, è stato capace di far realizzare le strutture scolastiche più efficienti e sicure del comprensorio, ha dotato il paese di spazi verdi, impianti sportivi, opere nelle frazioni, servizi per giovani e anziani. Quello stesso sistema – ha ribadito l’ex Sindaco –  che dal 1997 al 2013 è riuscito a portare a Brolo finanziamenti per 31 milioni di euro, tutti finalizzati alla realizzazione di opere a servizio della comunità”.

P1030887Laccoto ha rivendicato con orgoglio il suo operato amministrativo: “Il primo Piano Regolatore di Brolo è stato lo strumento principale dello sviluppo sociale ed economico della nostra cittadina, ha fornito le linee guida per la crescita dei comparti del turismo, delle attività produttive e dei servizi. Inoltre, grazie all’approvazione del PRG ed alla sua attuazione in questi 12 anni è stato possibile far introitare nelle casse del Comune due milioni di euro di oneri di urbanizzazione”. L’ex sindaco non ha neppure trascurato l’aspetto legato ai mutui cosiddetti “fantasma” e a quelli contratti sotto la sua amministrazione: “Con Laccoto Sindaco erano tutti regolarmente iscritti a bilancio dopo il necessario passaggio in consiglio comunale.

Le mie amministrazioni hanno contratto 22 mutui: di questi, dieci sono a totale carico dello Stato, mentre gli altri 12 complessivamente ammontano a 2 milioni e 68mila euro”. Il deputato regionale ha parlato inoltre del mutuo da 2milioni e 400mila euro per la realizzazione della rete del gas metano, “un mutuo interamente ripagato con il canone della locazione. Un mutuo che non grava sui cittadini, ma che si finanzia da solo e che porterà introiti sempre maggiori alle casse comunali”.  “Ho appreso dalla stampa l’esistenza della vicenda dei mutui fantasma – ha detto Laccoto – e respingo fermamente tutti i meschini tentativi di mettermi in mezzo.

Ma davvero si può pensare – ha proseguito il deputato – che uno come me, riconosciuto per il suo rigore e per l’attenzione che dedicava alle procedure amministrative, avrebbe potuto mai consentire simili idiozie? Sono indignato da cittadino e da ex amministratore per questa vicenda che ha gettato Brolo nel pozzo nero della vergogna”. Laccoto non ha neppure lesinato risposte a quanti in questi mesi lo hanno violentemente attaccato, “tentando di gettare fango, odio e discredito su di me e sulla mia famiglia”. Mostrata la copia della querela presentata nei confronti del candidato sindaco Basilio Scaffidi per le pesanti accuse rivolte: “Forse il motivo di tanto livore da parte di Scaffidi nei miei confronti sta nella ferma opposizione alla lottizzazione di contrada Malpertuso. Si trattava dell’edificazione di 80mila metri cubi: un vero e proprio mostro di cemento. Oppure si sono arrabbiati perché non ho voluto fare accordi con la loro compagine? Lo stesso Basilio Scaffidi ha collegato la mia persona alla vicenda dei mutui senza specificare precise responsabilità da parte mia e non le ha potute precisare semplicemente perché non ce ne sono!”.

P1030888Non sono mancate le stilettate al candidato sindaco Carmelo Occhiuto: “l’ineffabile avvocato che proprio stamattina ha dichiarato di difendere quello stesso Salvo Messina che ieri attaccava. Ma perché l’avvocato Occhiuto attacca me? Non sono indagato per alcun reato, non ho fatto accordi con nessuno, non ho cercato nessuno, non ho alcuna responsabilità in questa vicenda, né diretta né indiretta. Dovrebbe concentrare le sue attenzioni verso altri visto che a quanto pare conosce bene le carte di questa vicenda. Non cerchi di manipolare…contro di me! Non mi intimidisco!”.

Laccoto ha anche attaccato chi “Come Nino Germanà, vuole approfittare della situazione di caos per trarre vantaggio elettorale. Ti sei incatenato per protestare contro la lentezza della giustizia, ma anche, forse, per avere un po’ di visibilità nel lancio della candidatura alle europee nonostante tu abbia dichiarato che rinunceresti al seggio. Ma allora perché chiedi il voto ai cittadini di Brolo se al tuo posto andrà a Strasburgo un palermitano o un catanese?”. Pippo Laccoto ha rincarato la dose contro Germanà: “anche senza catene, da questo palco voglio fare anch’io stasera una pubblica denuncia preventiva rivolta alle forze dell’ordine e alla Magistratura affinché indaghino per l’ipotesi di reato di voto di scambio a Brolo. Voglio sapere – ha detto Laccoto – se qualcuno ha ricevuto promesse di assunzioni in cambio del voto in queste amministrative o se magari qualcuno è stato già assunto oppure ha ricevuto promesse di denaro”.

A questo proposito Laccoto ha ricordato come “tutti prima si stracciavano le vesti per il paese sporco, mentre adesso nessuno dice nulla dopo proroga del servizio alla stessa ditta. E chissà – ha affermato il deputato – se qualcuno nel frattempo è stato anche assunto dietro segnalazione mirata”.  “Spero – ha proseguito Pippo Laccoto – che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda affinché Brolo si lasci alle spalle le macerie di questa campagna elettorale assieme alle strumentalizzazioni politiche”. “Io credo – ha detto ancora Laccoto – che ci sia speranza di tornare allo splendore antico, di fare uscire Brolo dalla palude in cui è stata spinta: questa speranza ha un nome e un cognome: Mimmo Magistro.

P1030883E’ garanzia di preparazione e competenza, possiede una forte personalità, ha presentato una lista composta da persone libere, da giovani, professionisti seri e gli assessori designati sono di alto profilo. E soprattutto, in questa lista, nessuno è stato costretto a candidarsi”. “Non sono dietro Mimmo, ma accanto a lui – ha detto ancora il deputato regionale – quando ci sarà bisogno di me per tornare ad accorciare le distanze con la Regione e il governo regionale, se sarò chiamato da Mimmo, mi metterò a disposizione, non mi risparmierò come non mi sono mai risparmiato”. Laccoto ha voluto anche lanciare un messaggio di speranza: “Brolo ha le capacità per rialzarsi, sono certo che lo farà.

A quanti pensano solo a distruggere dico che con l’odio e le bugie non si riparte”. E rivolto ai brolesi ha detto: “Chiedo a voi se il sistema Laccoto è quello che dal ’97 ad oggi ha portato a Brolo milioni e milioni di euro di finanziamenti e che ha cambiato il volto di questo paese, oppure quello che in questi ultimi 6 mesi, tanti ciarlatani, senza la benché minima prova, usando solo l’arte del discredito, hanno accostato alla vicenda dei mutui fantasma che non sono stati contratti sotto le mie amministrazioni e non sono neppure passati dagli atti della giunta”. In conclusione, il colpo di scena: “Sono stati innumerevoli i tentativi di demolirmi, le lettere anonime, le denunce.

Nel passato, la mia famiglia, i miei conti correnti sono stati passati al setaccio. Non è venuto fuori nulla perché non poteva venire fuori nulla. Ma se verrà dimostrato che ho sottratto un solo euro dalle casse pubbliche del comune di Brolo mi dimetterò da deputato regionale e abbandonerò la vita politica”.

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