L’ Europa è ammalata e per di più è giunta ad un bivio. Ha davanti due strade. Una porta alla vita seppure dopo un lungo e sofferto periodo di sofferenza , l’ altro invece tira dritto fino al cimitero. A dirlo a chiare lettere è la guerra in Ucraina e la conquista del potere negli Stati Uniti da parte di Trump.
La prima ha impietosamente fotografato la miope e poco lungimirante politica degli Stati Europei riguardo alla costituzione, non solo di un robusto esercito europeo di discussione, (i timidi tentativi in tal senso si sono avuti negli anni novanta con l’ embrione , poi nato morto per l’ intervento dell’ Inghilterra che non lo vedeva di buon occhio, l’ iniziativa congiunta di Francia e Germania di costituire un esercito franco – tedesco seppure composto da qualche decina di Divisioni. Restando sempre nel primo caso le “Sovraniste” Nazioni della Cosiddetta mitteleuropa hanno, assolutamente digiuni di corsi e ricorsi storici, creduto che con la caduta del Muro di Berlino, dovuto più allo “Scudo stellare” di Reagan e alla brava diplomazia tedesca che non alla ventata di democrazia che ha caratterizzato il dopoguerra aberrando giustamente la violenza e rifiutando il militarismo,che tanto danni aveva prodotto nel secolo scorso, sintetizzando il tutto con lo slogan ” Mettete dei fiori nei vostri cannoni” mentre oltre cortina avevano già sostituito queste armi con i missili e le nuove Nazioni che si affacciavano sulla scena mondiale erano in fibrillazione. In forza di questa discutibile convinzione si era convinti che il gigante russo, contagiato dalla ventata democratica europea si fosse rassegnato alle per così dire, “mutilazioni” territoriali con una visione in politica estera degna di un cieco. A svegliarci svogliatamente dal torpore è stata, fa ultimo l’ annessione russa della Crimea. Niente di serio però tanto erano affari loro e poi non c’ erano forse gli States a proteggerci?
A febbraio del 2022 è arrivata la doccia fredda: Putin mira alla totale conquista dell’ Ucraina e magari della Romania e della Polonia. Che fare? La voce grossa ovviamente insieme allo “Zio Sam” che da manforte e intanto ci si appresta in fretta e furia ad aumentare il baget per le spese militari facendo però i conti specie in Italia, con i putiniani di casa propria ben indottrinati da anni di lavoro dei servizi d’ oltre cortina. Ma tanto il tempo di prepararsi c’ era ed era garantito dagli aiuti americani senza considerare il fatto che senza il ulla osta d’oltre oceano non si poteva muovere foglia. Fin qui l ‘Ucraina. Andiamo ora negli Stati Uniti. E qui il colpo di scena o meglio sarebbe dire la giravolta dell’ elettorato che premia Trump e la sua politica filorussa. Succede che sembra interessato solo alla spartizione dell’ Ucraina e ai cosiddetti alleati europei, giusto per tenerli calmi, li si azzoppa con i dazi del 25 %.
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Insomma una sorta di 8 settembre degli anni 2000. Ed ecco che l Europa si è trovata al suo bivio epocale. Trovare la propria unità, armarsi e prendere le distanze dallo Zio Sam o morire. Chi potrà fare da Nazione capofila? La Germania ovviamente con i rischi che potrebbe comportare. Altro al momento non c’è.
Enzo Caputo – Giornalista e storico.