Brolo – L’incidente mortale dell’A20 – Francesco Chico Piscitello “una delle pagine più drammatiche della mia esperienza professionale di medico”

” Il medico dell’ambulanza del 118, Francesco Chico Piscitello, che è arrivato per primo sul luogo dell’incidente mortale di sabato scorso sull’a20, prima dello svincolo di Brolo, dove hanno perso la vita il torrenovese Salvatore Caleca e la moglie Michela, in un incidente autonomo, mentre fortunatamente sono rimasti illesi le figlie di un anno e di cinque anni, …scrive una nota sui social che fa riflettere sul dramma che purtroppo vivono spesso tante famiglie e pensando ai figli ..si capisce sempre più l’importanza di passare tempo con loro, poiché sono gli esseri che hanno veramente bisogno di noi”.

“…..Oggi ho vissuto un momento drammatico nella mia carriera di medico quando una famiglia è stata coinvolta in un incidente. Le due piccole creature non capivano perché mamma e papà non si svegliavano, quindi sono intervenuto per tirarle fuori dalla macchina distrutta. Ho cercato di rassicurarle e proteggerle, anche se mi sentivo solo e impotente. In quei momenti mi sono reso conto dell’importanza di apprezzare la presenza dei propri figli, poiché sono gli unici che hanno davvero bisogno di noi. …….Spero di poter abbracciare i miei figli stasera, mentre penso a quelle due creature indifese che non potranno più abbracciare i loro genitori.“.

La nota integrale del medico Francesco Chico Piscitello

Oggi credo di aver vissuto una delle pagine più drammatiche della mia esperienza professionale di medico.

Una delle tante richieste di soccorso che si trasforma in dramma al nostro arrivo. Una famiglia dilaniata… ma la cosa più atroce, sentire un pianto disperato appena sceso dall’ambulanza e poi vedere lo sguardo terrorizzato di due piccole creature che non si spiegavano perché mamma e papà dormivano e non si svegliavano. E allora ti fai largo tra le lamiere e li tiri fuori da quella scatola mortale accartocciata.

Di colpo il pianto si placa e si trasforma in un abbraccio infinito di chi cerca protezione e rassicurazione tra le mie braccia che sente forti, nel disperato desiderio che tutto vada bene.

E tu ti senti solo….solo in mezzo ad un’atustrada col sole rovente a dover fingere che tutto vada bene e devi riuscire a tranquillizzare quelle due creature indifese che si avvinghiano a te in un naturale bisogno di protezione.

Devi trovare le giuste parole, devi avere il giusto tono di voce…ma non hai tempo di prepararti, non hai modo di riflettere…devi agire subito…perché il problema è già davanti a te. Amo il mio lavoro…ma in questi momenti la rabbia e il senso di impotenza è piu forte dell’amore.

Il pensiero vola ai miei figli, inevitabilmente, e vola alla vita, a quante cose inutili costellano la nostra esistenza e ci fanno sprecare sogni e pensieri.

Se avete, figli, lasciate perdere ogni cosa e correte ad abbracciarli, mandate a fare in culo tutto e tutti e andate dalla cosa piu importante che avete nella vita, gli unici esseri che hanno veramente bisogno di voi e della vostra presenza, della parte migliore di voi, del vostro tempo, delle vostre energie, dei vostri sogni,….sono esseri indifesi senza di noi genitori…..il resto non conta nulla.

Io vorrei tanto correre ad abbracciare i miei in questo momento, ma non posso, devo correre già per un’altra emergenza..perche’ questo lavoro ti considera un automa senza sentimenti e senza anima, ma spero di poterlo fare questa sera e sono certo che il mio pensiero andrà a quelle due povere creature indifese che non potranno mai piu avere la gioia di nascondersi in quel porto sicuro che sono le braccia di papà o mamma, perché purtroppo ho dovuto dire una bugia…non ho potuto svegliarli…..”

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