San Fratello – In un libro i primi rudimenti della grammatica Gallo Italica

Pubblicato “N cuor sanza spini” (Un cuore senza spine) di Lia Ricciardi. 

SAN FRATELLO – “N cuor sanza spini” (Un cuore senza spine), questo il titolo dell’ultimo lavoro poetico in gallo italico della scrittrice Rosalia Ricciardi, edito dalla Montedit. Una cinquantina di liriche che spaziano a 360 gradi tra fede, natura, amore, cultura, ricordo, santità, sogno, appartenenza e bellezze paesaggistiche siciliane e che hanno il merito di gettare le basi per la formazione di una grammatica scritta del Gallo Italico sanfratellano.

Un’opera omnia così completa da essere attenzionata dalla collana “Apollonia isole e minoranze linguistiche: Lingua, storia e letteratura” diretta dal professore Giuseppe Foti, una vera autorità del settore. Con questa pubblicazione Ricciardi aggiunge un altro tassello alla sua valida produzione letteraria e regala un’ulteriore gemma al paese di “San Frareu”, dove appunto si parla il dialetto gallo-italico che rappresenta una vera e propria isola linguistica di grande interesse filologico.

Il dialetto parlato in Aidone, unitamente a quello di Nicosia, Piazza Armerina, San Fratello, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, Fondachelli Fantina, Ferla e Sperlinga, viene denominato dai linguisti gallo-italico. Questi  dialetti, soprattutto nella fase più antica, si differenziavano dal siciliano per caratteristiche fonetiche, morfologiche e lessicali.

La loro origine va ricercata ai tempi della dominazione normanna e sveva della Sicilia,  dall’ XI al XIII sec., quando fu favorita l’immigrazione dei coloni provenienti dall’Italia settentrionale per ricostruire e ripopolare  paesi e contrade sconvolte dalle guerre. Vi si insediarono con la loro cultura e la lingua che in alcune contrade, come le nostre, divenne predominante. Le aree di provenienza erano soprattutto Lombardia, Piemonte e Liguria, l’antica Gallia Cisalpina: da qui la definizione di gallo-italico e la relativa somiglianza con il francese che salta anche all’orecchio del profano. (studio Pro Loco Aidone Morgantina)

Enzo Caputo

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