Castell’Umberto – Padre Stefano Brancatelli lascia la Parrocchia di Sfaranda sulle note di “A Vuci Mia” Laura Mollica

“La Sicilianità è un bouquet di fiori. Tante specie di fiori, ognuno dei quali dà il suo profumo e la sua bellezza.

E’ andato in scena in chiesa a Sfaranda “A vuci Mia” Antologia di canti dell’antica tradizione popolare siciliana. L’evento, svoltosi in occasione della festa della Madonna Maria Santissima Annunziata di Sfaranda, ha visto la partecipazione di due artisti di spessore quali sono Giuseppe Grego e Laura Mollica ha riscosso il gradimento “certificato” da interminabili applausi” del nutrito e qualificato pubblico presente.
La rievocazione storico musicale si è svolta in occasione del trasferimento del Parroco di Sfaranda Don Stefano Brancatelli trasferito in altra sede. Alla cerimonia intrattenimento erano presenti il Sindaco Veronica Armeli, la Giunta il Presidente del Consiglio comunale Emanuela Conti Nibali, e diversi consiglieri comunali.
Da due artisti del calibro di Laura Mollica ed Alberto Favara, molto ci si aspettava e molto hanno data rievocando i canti della migliore tradizione siciliana.
Ma chi sono i protagonisti? Anzitutto Padre Stefano Brancatelli Classe 1971, padre Stefano, è nato a Sant’Agata di Militello, prima di entrare in seminario ha conseguito una laurea in Ingegneria e ha svolto tale professione per un breve periodo. Licenziato in Teologia, presso la facoltà Teologica di Sicilia è stato ordinato sacerdote a Roma nel 2010; ha ottenuto il dottorato in Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma con una tesi sulla” Letteratura inedita dei conclavi nel Seicento”. Docente di Storia della Chiesa contemporanea presso l’Istituto Teologico San Tommaso di Messina.
A seguire Laura Mollica. Dopo i primi esordi da “enfant prodige“, comincia all’età di quattordici anni, grazie all’incontro con i grandi nomi del panorama artistico e culturale siciliano: il poeta Ignazio Buttitta, la cantante Rosa Balistreri, il cantastorie Ciccio Busacca.
Oggi è considerata dalla critica nazionale ed internazionale l’erede spirituale della grande Rosa Balistreri e dal 1980 svolge un’intensa attività concertistica e collabora con il Teatro Stabile di Palermo, il Teatro Stabile di Catania, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Intervistata sulla sicilianità ha cosi sintetizzato “La Sicilianità è un bouquet di fiori. Tante specie di fiori, ognuno dei quali dà il suo profumo e la sua bellezza. Artista eclettico, Giuseppe Greco, sin dall’inizio della sua attività professionale, spazia in diversi ambiti musicali, grazie alle innate doti di sensibilità e duttilità.
Da un primo felice incontro con la musica del novecento, nascono collaborazioni con prestigiosi enti musicali, come l’Ente Autonomo Teatro Massimo e l’Orchestra Jazz Siciliana, con la quale collabora nel progetto discografico “plays ’ the music of Carla Blay”, partecipa a “The Queen’s suite by Duke Ellington” diretta da Bob Wilber e “Cerco un paese innocente” concerto realizzato e diretto da Michael Mantler.
L’incontro con Laura Mollica, cantante, tra le più rappresentative della cultura isolana, segna l’inizio di un progetto volto al recupero e alla riproposta, in chiave etno-cameristica e sinfonica, del repertorio musicale tradizionale. Insieme realizzano “…e tornu a cantari…” eseguita in prima assoluta in occasione dell’XI Stagione Concertistica di Musica Antica “Antonio il verso”, “la vuci mia” suite cameristica e “Xiatumè” con l’Ente Autonomo Orchestra Sinfonica.
Enzo Caputo
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