“Borgo Luigi” dove la sicilianità, coreografata da mille petali, ha il cuore romeno e l’anima sfarandina. E poi c’è il ricordo di Lui, il dottore Gaetano Conti Nibali. “U dutturi Tano”, qui non si può chiamarlo diversamente, che ci ha messo l’anima e il cuore per far si che passione e intenzione diventassero “Genesi”.
Lo trovi nella popolosa contrada Sfaranda, dopo una breve salitina, qualche chilometro più avanti del perimetro urbano; li dove la collina cede il posto alla montagna e gli alberi si ricreano.
E’ “Borgo Luigi” dove la sicilianità, coreografata da mille petali e in festa per l’occasione, ha il cuore romeno e l’anima sfarandina.
Il borgo ieri era in festa nel programma comunale delle manifestazioni estive umbertine. Gemma nella Gemma dove le pietre diventano archi, ballatoi, “turchene”, “bagghi”, “astrichi a testimoniare la sete di spazio delle antiche case contadine. “Vitti na bedda affacciata a finestra c’abbivirava lu basilico’ ”.
Nel villaggio – sospeso in un tempo indefinito – trovi il basilico, le rose, i gerani… e c’è anche la Castellana Florentina Carcione e ieri sera, tra canti e balli si poteva gustare la tradizionale cucina locale. Si scrive Borgo Luigi e si legge Florentina.
Venuta anni fa dalla Romania ha sposato Emilio Carcione e assieme a lui e al figlio Eduard ha fatto rinascere, anzi fiorire un angolo di tradizione e ameno Paradiso che rischiava di andare perduto.
E poi c’è il ricordo di Lui, il dottore Gaetano Conti Nibali. “U dutturi Tano”, qui non si può chiamarlo diversamente, che ci ha messo l’anima e il cuore per far si che passione e intenzione diventassero “Genesi”.
Borgo Fiorito ma anche stimolo e requisito per far entrare a pieno titolo la cittadina nebroidea nella lista dei “Comuni Fioriti” italiani.
Nel 2018 il Borgo varca i confini provinciali e regionali ed entra a far parte della Guida storico turistica “Borghi di Sicilia” edita dalla Flaccovio grazie all’allora Vice sindaco Alfonsa Conti Nibali e ai Giornalisti Fabrizio Ferreri, Emilio Messina e chi scrive.
Enzo Caputo