Castell’Umberto – Ambiente, vita, energie sostenibili e riciclo. Il filo verde viene dall’Amazonia

La Sindaca- Difendere l’ambiente è una priorità. Omicidio Edoardo Mendua. Fa tappa a Castell’Umberto la campagna di sostegno a distanza “SEIS per i sei figli del popolo Cofan”. I diritti umani e della natura vanno difesi. Ormai non c’è più tempo perché- per dirla con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella- è: ‘Un’illusione dire prima l’economia poi l’ambiente”.

“Giornata verde” e dei diritti umani nella “Gemma dei Nebrodi” con inizio alle dieci presso il Palazzetto dello sport nella pineta di Monterotondo e conclusione in musica nella Villa Sandro Pertini. Protagonisti bambini ed adulti. I primi con progetti creativi ambientali e i secondi “chiamati” a riflettere sui mali del Pianeta, la negazione dei diritti umani, l’inquinamento terrestre e marino e la valenza delle energie rinnovabili.

Si inizia con Alessio Russo ed Elena Sofia Randazzo di Plastic Free che hanno spiegato, tramite il Progetto “In quanto tempo sparisco”, ai circa cento bambini presenti, quanto tempo impiegano e biodegradarsi i rifiuti.

A seguire, i laboratori ambientalistici del CISS dove l’educatrice Stefania Fort che ha spiegato ai ragazzi l’importanza di preservare gli alberi e, in particolare modo quelli dell’Amazzonia perché- ha spiegato-se è vero che l’Amazzonia è lontana è altrettanto vero che noi respiriamo anche il suo ossigeno.

Ormai non c’è più tempo perché- per dirla con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella- è: ‘Un’illusione dire prima l’economia poi l’ambiente”. Proseguo pomeriggio nella Villa Sandro Pertini con i ragazzi sempre più interessati e il convegno a tema e agli insegnamenti di Stefania Fort.

Ad introdurre i lavori del convegno la sindaca Veronica Maria Armeli che ha spiegato come ormai il problema ambiente non è più rinviabile e ognuno deve essere parte attiva del nuovo approccio con la natura. Salvatore Gurgone di Legambiente Nebrodi ha parlato invece dell’importanza delle energie rinnovabili ed Alessio Russo presidente della locale Associazione “Plastic Free” che ha tracciato un’ampia dinamica dei danni prodotti dalle plastiche sia in terra che in acqua e dell’importanza di dire basta all’uso sconsiderato di materiali altamente inquinanti fossero anche i palloncini dei compleanni.

Dopo la presentazione del CISS fatta da Francesca Alesi responsabile della comunicazione, Enza Caputo responsabile CISS per America latina ha parlato dei diritti umani negati e di quelli ambientali che hanno portato all’uccisione di Eduardo Mendúa, leader ambientalista e sociale della comunità di Cofán Dureno e componente del CISS, assassinato per essersi opposto alle trivellazioni selvagge del territorio ammazzonico e ha spiegato la campagna di sostegno a distanza “Seis per i sei figli del popolo Cofan” a favore della famiglia dell’attivista composta dalla vedova e da sei figli piccoli.

Salvaguardia dell’ambiente ma anche importanza del riciclo specie nelle produzioni sartoriali. A parlarne è stata la studentessa di moda Antonella tascone.

La serata, resa possibile grazie all’impegno del vice sindaco Marco Manera, si è conclusa con il concerto della “Scialla Folk Jazz Band. Chi volesse partecipare alla campagna Seis basta che visiti il sito www.cissong.org”.

Il CISS, Presidente Sergio Cipolla, nasce nel 1985.Lo scopo principale dell’Associazione è di intervenire su temi di sviluppo, a favore delle fasce più emarginate della popolazione, in Italia e nei cosiddetti paesi del Sud del Mondo. Lavora con comunità di base, movimenti, associazioni, ONG, organizzazioni locali attraverso attività di cooperazione internazionale, iniziative di sviluppo locale, per settori emarginati della popolazione, migranti e rifugiati che vivono nelle nostre aree di intervento.

Inoltre, l’Associazione riconosce un’importanza speciale per tutte le attività culturali, formative, educative e informative che possono portare alla creazione di una nuova consapevolezza e a una nuova cultura della solidarietà. Il CISS realizza anche interventi di informazione, sensibilizzazione e formazione. Sono circa 400 i progetti realizzati nel tempo di cui circa quaranta ancora attivi.

Plastic Free Odv Onlus è un’associazione di volontariato nata il 29 Luglio 2019 con lo scopo di informare e sensibilizzare più persone possibili sulla pericolosità dell’inquinamento da plastica. Nati come realtà digitale, nei primi anni abbiamo raggiunto milioni di utenti e oggi, con più di 1.000 referenti in tutt’Italia, siamo divenuti la più importante e concreta associazione su questa tematica. Siamo inoltre impegnati sul campo, attraverso diversi progetti, quali: appuntamenti di clean up, salvataggio delle tartarughe marine, sensibilizzazione nelle scuole e Comuni Plastic Free. Eduardo Mendúa lider ambientalista Cofan viene ucciso con 12 colpi di pistola la scorso 26 febbraio.

Ad un mese dall’uccisione di Eduardo Mendúa, le comunità indigene ecuadoriane continuano a denunciare l’ombra degli interessi petroliferi sull’omicidio, mentre la società civile si mobilita per sostenere i figli Cofàn. Appartenente alla nazionalità A’i Kofàn della provincia amazzonica di Sucumbios, Mendúa aveva 39 anni ed era il dirigente delle Relazioni Internazionali della Confederación de nacionalidades indígenas del Ecuador (CONAIE), l’organizzazione che riunisce le Nazionalità, i Popoli, le Comunità, i Centri e le Associazioni indigene dell’Ecuador.

Si era distinto nella lotta contro le attività di estrazione del petrolio, nonché per la difesa dei diritti umani, dei diritti collettivi e dei diritti della sua terra, dove si trovano parti ingenti delle selve umide che rimangono nel mondo. Da oltre otto mesi, le popolazioni indigene ecuadoriane denunciano le violenze e i conflitti generati dall’impresa statale Petroecuador – e dunque dal governo del presidente Lasso – intenzionati a costruire 30 pozzi petroliferi nel territorio A’i Kofàn, Sucumbios, all’interno comunità Cofàn Dureno, cui Mendúa, appunto, apparteneva.

Il 27 marzo, la Confederazione ha pubblicato sui suoi profili social un audio, risalente al gennaio scorso, in cui Eduardo Mendúa denunciava il governo dell’Ecuador, ricordando come il suo popolo stesse da mesi resistendo negli scontri contro le guardie armate di Petroecuador, che avevano provocato anche dei feriti gravi nella comunità Cofàn.

Enzo Caputo

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