La morte di Ipazia può essere considera uno dei primi e più efferati femminicidi della storia commesso dal branco accecato dal più bieco fondamentalismo e maschilismo.
“Riflessioni su Ipazia D’Alessandro simbolo di Libertà di Pensiero”. Questo il titolo del video incontro, organizzato dal Comune di Castell’Umberto, per l’otto marzo in occasione della Giornata Internazionale della Donna. La manifestazione si terrà presso la sala riunioni della Biblioteca comunale alle 16,00.
Per l’occasione sarà proiettato un film tematico. Interverrannoa il Vice Sindaco Dottoressa Valeria Imbrogio Ponaro, la dirigente dell’Istituto Comprensivo di Castell’Umberto Maria Miceli e il Giornalista Enzo Caputo.
“Quando ti vedo mi prostro, davanti a te e alle tue parole,
vedendo la casa astrale della Vergine,
infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto
Ipazia sacra, bellezza delle parole,
astro incontaminato della sapiente cultura”.
IPAZIA è nata Alessandria d’Egitto intorno al 370 ed è morta nel marzo del 415. Le fonti dell’epoca narrano che fosse stata istruita dal padre nella matematica ma anche che «ella divenne migliore del maestro, particolarmente nell’astronomia e che, infine, sia stata ella stessa maestra di molti nelle scienze matematiche».
Nel 415 l’illustre matematica, astronoma e filosofa fu uccisa da una folla di monaci cristiani esaltati fomentati da Cirillo, patriarca della città. La morte di Ipazia può essere considera uno dei primi e più efferati femminicidi della storia commesso dal branco accecato dal più bieco fondamentalismo e maschilismo.