L’umanista Michele “scrittore e poeta per vivere avvocato per sopravvivere” – “L’emozione non ha voce” ha detto. Come dire una finestra aperta sul cuore
L’avvocato Michele Manfredi Gigliotti di Sant’Agata Militello ha ricevuto dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati del Foro di Patti nel corso della cerimonia “Toghe D’Oro” una medaglietta per i 50 anni di professione forense. A fare da Cerimoniere è stato l’avvocato Domenico Magistro, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Patti. Con Manfredi sono stati premiati anche gli avvocati Antonio Damiano, Filippo Schepis, Alfredo Vicari, Enrico Orlando, Gaetano Milio e Sebastiano Letizia. Mentre per “Targhe alla carriera” per i 40 anni di professione forense sono stati premiati gli avvocati Mario Accordino, Carmelo Amata, Salvatore Catania, Martino Daidone, Santo Gaetano Galati Rando, Massimo Lo Turco, Antonino Mafodda, Giuseppe Mancuso, Salvatore Princiotta, Antonio Ricchiazzi, Peppino Spinnato, Santi Adolfo Trimboli.
Riconoscimento anche Francesca Mazzeo, per aver conseguito agli esami di abilitazione per avvocato il massimo dei voti 210 su 210. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il Presidente del Tribunale di Patti Dott. Mario Samperi e il Procuratore della Repubblica Angelo Vittorio Cavallo. Abbiamo sentito in merito l’avvocato Manfredi o, stando alla risposta, meglio sarebbe dire l’umanista Michele “scrittore e poeta per vivere avvocato per sopravvivere” – “L’emozione non ha voce” ha detto. Come dire una finestra aperta sul cuore come l’intervento della figlia Giovanna nel corso della cerimonia. Ma oltre al cassazionista c’è l’uomo, lo scrittore il poeta i temi sociali, umanistici e i grandi misteri. Di seguito la scheda.
Nasce a Nocera Terinese nel 1941, poeta e scrittore, di professione avvocato, vive a Sant’Agata Militello (Messina).
Trasferitosi dopo le scuole dell’obbligo dalla Calabria in Sicilia, dove ha conseguito la maturità classica e la, la laurea in Giurisprudenza, frequentando, anche, il corso di scienze politiche sostenendone tutti gli esami, tranne l’inglese per una sua libera scelta, non potendo sopportare che la nostra lingua, l’italiano, stia, ogni giorno di più, contraendo con la lingua inglese. Ha svolto il praticantato presso lo studio legale del Grande Maestro di diritto Pietro Pisani, a Messina.
Per quanto riguarda la produzione letteraria ha pubblicato:Croce del Sud (saggio sulla poesia sociale, 1971); Pane Nero (romanzo, 1975); Ma il sole sorge ancora (poesia, 1976); Tini (romanzo storico, 1984); Terenewn (memorie storiche sull’antica città di Terina, 1984); Passi perduti (alla ricerca dell’antica viabilità dei Nebrodi, 1990); Temhsh (memorie storiche sull’antica città di Temesa, 1994); Gli animali non ridono (romanzo, 2001); Variae Historiae fragmenta (saggistica, 2003); Un caso insoluto (romanzo, 2005); Demenna nella letteratura arabo-sicula (saggio storico, 2006); Ipotesi su San Pietro di Deca (saggio archeologico, 2008); La mia Calabria (romanzo-saggio, 2010); Licofrone e il fiume Savuto (saggio-storico, 2010); Il principe e il contadino (romanzo, 2012); Altri passi perduti (saggio, 2015); Variae historiae fragmenta II (saggistica, 2020).
Si è occupato frequentemente di letteratura nell’ambito della quale ha prodotto i romanzi Pane nero sulle condizioni della Calabria ai primi del ‘900 (testo adottato in varie scuole medie calabresi e siciliane); Tini (diminutivo demotico di Valentino) sulla guerra partigiana in Friuli-Venezia Giulia, terra di sua madre (adottato dalla scuola media Marconi di Sant’Agata Militello, i cui studenti (da Pane Nero, hanno ricavato una sceneggiatura teatrale); Un caso insoluto, di natura giudiziaria, segnalato al premio letterario Maria Messina; Gli animali non ridono, ambientato in Calabria di cui offre uno spaccato socio-economico e che contiene una visione nuova della Magna Grecia; La mia Calabria (il cui titolo parla da sé e che segue la traccia di ricordi individuata da Scipio Slataper con Il mio Carso, segnalato al premio letterario Rhegium Julii; Il principe e il contadino, ricostruzione sui generis del percorso dei Normanni nell’Italia meridionale e, in particolare, in Sicilia (segnalato al premio letterario Francesco Florio).
Nei suoi interessi anche l’archeologia (Passi perduti e Altri passi perduti ricostruendo la viabilità antica nella Sicilia settentrionale, attraverso la ricerca dei ponti di cui sono ancora visibili i ruderi. Ha fatto parte della squadra di archeologi che ha portato alla luce la necropoli etrusca di Tuscania (Viterbo), in località Le Scalette.
Scrittore e “poeta sociale” ha dato alle stampe uno studio ermeneutico-antologico (Croce del sud). Ha inoltre prodotto due volumi di storia, mitologia, religione riguardanti, per lo più, il Meridione (Variae Historiae Fragmenta e, a seguire, Variae Historiae Fragmenta II).
”In fondo questa è la vita” e da ultimo ha svelato dopo parecchi secoli il mistero della tomba della Ninfa Terina Nell’ambito letterario è generalmente riconosciuto come uno dei maggiori conoscitori della storia dei Templari”. E l’elenco è solo per difetto.
Enzo Caputo