Misura cautelare per un insegnante di un comune dei Nebrodi: l’uomo è accusato di aver tentato di adescare un’alunna per mezzo di messaggi su Whatsapp.
Il docente si trova agli arresti domiciliari, da giovedì 8 settembre, quando gli è stato notificato il provvedimento di custodia cautelare firmata dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Patti. Si tratta di un insegnante residente in un paese nebroideo, che lavora in un istituto dell’hinterland.
L’uomo è accusato di pedopornografia minorile e adescamento di minori ai danni di una studentessa, di età inferiore ai 14 anni. L’arresto è stato eseguito dagli agenti della squadra investigativa del Commissariato di Polizia di Capo d’Orlando, che hanno condotto le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina.
Pare che il docente abbia scambiato con l’alunna messaggi, video e audio, attraverso il Whatsapp e che le abbia anche chiesto di incontrarsi, oltre all’invio di fotografie intime o particolari.
L’indagine sarebbe scaturita dalla denuncia presentata dal padre della giovanissima vittima delle morbose attenzioni del docente, dopo avere scoperto nel telefono cellulare della figlia le chat con il professore.
Pare che tra i 2 siano stati scambiati oltre 7000 messaggi, con i quali venivano richiesti dall’uomo materiale pornografico, fotografie e video esplicitamente a sfondo sessuale, conversazioni allusive e dirette.
È stato posto sotto sequestro il telefonino del 59enne che, dallo scorso 8 settembre, si trova agli arresti domiciliari.