Nella serata del 5 luglio 2022, i Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Patti, coadiuvati da militari della Stazione di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza in sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti, Dott. Andrea la Spada, su richiesta della Dott.ssa Federica Urban, sostituto Procuratore della locale Procura della Repubblica, diretta dal Dott. Angelo Vittorio Cavallo, a carico di un soggetto già agli arresti domiciliari.
L’uomo era stato arrestato lo scorso 8 giugno in applicazione di una misura cautelare personale emessa dalla medesima Autorità Giudiziaria, nell’ambito di un’operazione di polizia, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione aggravati e detenzione ai fini della cessione a terzi di sostanze stupefacenti, in concorso.
L’odierna esecuzione scaturisce dalle plurime violazioni delle prescrizioni imposte dalla originaria misura cautelare a cui l’individuo era sottoposto a partire dal suo arresto dell’8 giugno 2022, ampiamente documentate dal reparto operante.
Infatti, il giorno stesso nel quale veniva eseguita la prima ordinanza restrittiva, l’arrestato richiedeva, ad una persona di sua conoscenza, di procurargli un telefono cellulare munito di una nuova SIM abilitata alla connessione internet, nonostante fosse stato sottoposto anche al divieto di comunicare con terzi estranei. Il soggetto si intratteneva, inoltre, fuori dal proprio domicilio oltre l’orario concesso dall’A.G. e riceveva, presso la sua abitazione, la visita di persone non autorizzate.
Espletate le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato arrestato e ristretto presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.