Brolo – Gaetano Scaffidi: Parchi giochi poco inclusivi

  • Nell’agosto del 2019 l’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, ha pubblicato un avviso, in favore dei Comuni della Sicilia, per la creazione di parchi giochi inclusivi, al fine di fornire “spazi pubblici comunali destinati al gioco, forniti di attrezzature utilizzabili dai minori con disabilità, ciò al fine di favorirne l’integrazione e la socializzazione”

Con D.D.G. N.1755 del 21 dicembre 2020, è stata pubblicata la graduatoria dei Comuni, oltre 180 in tutta la Sicilia, ammessi a finanziamento. Il Comune di Brolo ha ottenuto un contributo pari ad euro 50mila, da utilizzare, appunto, per realizzare due parchi giochi inclusivi nella villetta di via Verdi e nella villa comunale.

Nello stesso decreto viene ribadito il fine dell’iniziativa e citato specificatamente l’articolo 31 della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità “che riconosce al fanciullo il diritto di dedicarsi al gioco e alle attività ricreative proprie della sua età, nonché dei principi sanciti dalla legge 104/92 e dalla legge 328/2000 in ordine all’integrazione delle persone con handicap e all’esigenza di risposte adeguate;”

Ma a Brolo, purtroppo, tali risorse, non sono state integralmente utilizzate per le nobili finalità previste dal bando, in quanto, come si può ben vedere anche dalle foto che allego, molti dei giochi collocati nelle due villette comunali (tappeti elastici, piramidi per arrampicata, molle, altalena a cesta, etc.) non sono agevolmente, se non assolutamente, fruibili da bambini con disabilità (motorie o sensoriali.)

Includere al gioco significa rendere fruibile un luogo e le sue dotazioni a persone che altrimenti resterebbero escluse da qualsiasi possibilità di godere di uno dei diritti basilari dell’infanzia. I giochi e gli arredi più adatti per un parco inclusivo sono quelli utilizzabili dai bambini in maniera semplice, comprensibile, comoda, sicura.

Dispiace constatare come, ancora una volta, non si sia sfruttata adeguatamente una bella occasione, così come previsto dal bando regionale, per realizzare degli spazi pubblici di vera aggregazione e inclusione sociale, aperti a tutti e senza barriere architettoniche.

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