Sicilia – Proroga fino a dicembre 2022 per ASU e contrattisti nei Comuni in regime di dissesto

E’ prorogato al 31 dicembre 2022 il rapporto di lavoro tra Asu e contrattisti degli Enti locali della Sicilia e i Comuni siciliani in condizioni di dissesto o pre-dissesto.

“Lo avevamo già comunicato lo scorso 31 luglio, quando venne approvato dalle Commissioni riunite del Senato l’emendamento al Decreto Legge Reclutamento presentato dal senatore Davide Faraone. Si tratta – ha dichiarato l’on Laccoto – di un provvedimento essenziale dopo i rilievi mossi dal Governo alla legge regionale siciliana, così come è necessaria la creazione di un tavolo tecnico tra istituzioni locali e nazionali per avviare il definitivo percorso per la stabilizzazione.

Il passaggio in Senato con l’approvazione dell’emendamento del senatore Faraone, che aveva recepito le istanze dei rappresentanti sindacali, serve a superare lo stallo che si è venuto a creare e che ha determinato maggiore incertezza e sconforto per migliaia di lavoratori siciliani e le loro famiglie (si tratta di 4600 ASU e 2000 contrattisti in servizio nei Comuni in dissesto o pre dissesto).

Lavoratori che davvero da troppo tempo attendono di leggere la parola fine sulla loro travagliata vicenda segnata dal precariato”.

Sullo stesso argomento l’ex assessore regionale Bernadette Grasso in una sua nota scrive che i precari degli Enti in dissesto e pre dissesto finanziario: lo Stato autorizza la mia richiesta di proroga fino al 2022!
Era il minimo che avevo chiesto a Roma da Assessore al ramo, insieme all’istituzione di un tavolo tecnico per stabilizzare tale parte residuale di lavoratori (ricordo che quando ero in giunta di Governo ho lavorato per stabilizzare con successo 10 mila precari della PA).
Sono soddisfatta perché abbiamo incassato l’ok su entrambe le richieste. A livello nazionale, insieme al gruppo di Forza Italia alla Camera, con in cima l’on. Giusi Bartolozzi – che ringrazio – nei mesi scorsi ho collaborato a un emendamento che autorizzava la Regione a procedere alla stabilizzazione. Il testo fu bocciato ma i risultati di oggi ci fanno sperare per il futuro.
Ricordo infine che per coloro i quali volessero uscire da tale bacino, è stata approvata all’Ars una norma presentata da me e l’on. Riccardo Savona che lo autorizza. Di certo il mio impegno sulla vicenda resta immutato.
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