Nelle zone gialle e anche in quelle bianche gli ospiti di matrimoni, battesimi e comunioni dovranno esibire il green pass, vale a dire il certificato di vaccinazione (con entrambe le dosi), il certificato di guarigione o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti, come previsto dal decreto del 18 maggio. Salta il limite 4 al tavolo, si a docce in piscine e palestre. Le nuove linee guida delle Regioni prevedono tra l’altro che in tutte le attività «devono essere usati da parte dei lavoratori dispositivi di protezione delle via aeree finalizzati alla protezione del contagio».
Covid: da lunedì prime 3 regioni bianche, ecco cosa cambia
Il resto dell’Italia rimane in giallo, ma non per molto. Altre quattro regioni hanno numeri da bianca, ma solo da due settimane di fila: saranno «promosse» da lunedì 7 giugno. Sono Abruzzo (incidenza di 35 casi per centomila), Liguria (28), Veneto (30) e Umbria (28), scese già da due settimane sotto quota 50. Il 14 giugno sarà la volta di altre 6 regioni, se l’andamento rimarrà costante, a cui il monitoraggio di venerdì scorso ha assegnato per la prima settimana un’incidenza sotto la soglia di rischio: Lazio (46 casi per centomila), Lombardia (46), Piemonte (49), Emilia Romagna (45), Provincia di Trento (45) e la Puglia, cui viene assegnato un 50 ma probabilmente verrà comunque considerata sotto soglia.
A livello nazionale l’incidenza è scesa sotto quota 50, sotto la quale secondo gli esperti di ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità è possibile riprendere un efficace tracciamento, abbandonando gran parte delle misure di contenimento: a oggi l’incidenza nazionale è a 47, un dato visto per l’ultima volta il 10 ottobre 2020, oltre 7 mesi fa. Al picco della seconda ondata, a novembre, era schizzata a oltre 410.
In giallo dal 14 giugno resteranno solo 7 regioni – Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta – e la provincia di Bolzano, che hanno un’incidenza compresa tra i 79 casi della Valle d’Aosta e i 53 della Sicilia. Ma se il calo del virus continuerà ai ritmi delle ultime tre settimane, dal prossimo monitoraggio anche queste avranno dati da zona bianca e, dunque, lo saranno dal 21 giugno.
Ma cosa si può fare in zona bianca?
Di fatto si anticipano le aperture progressive stabilite per la zona gialla a giugno e luglio: riaprono sale giochi, sale scommesse, bingo, casinò, ma anche parchi tematici e di divertimento, centri culturali, sociali e ricreativi, feste post cerimonia, e discoteche (dove per il momento si potrà consumare ma non ballare). Niente coprifuoco: a ricordare che siamo ancora in era Covid resteranno solo le mascherine obbligatorie e il distanziamento, che i governatori possono garantire e regolare anche con apposite ordinanze.
Che cosa devono fare i ristoratori prima dell’apertura?
Definire «il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria». E rendere disponibili e obbligatori prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale.
Che distanza deve esserci tra i tavoli?
«Almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors)».
Ai banchetti per matrimoni e cerimonie è obbligatorio il green pass?
Sì, il green pass è obbligatorio. Oggi, le Regioni hanno fatto marcia indietro: sembrava che il green pass non servisse per le zone bianche, invece sarà necessario anche in queste zone.
Quali sono gli orari del coprifuoco?
In zona gialla c’è coprifuoco dalle 23 alle 5 fino al 6 giugno. Dal 7 giugno dalle 24 alle 5. Dal 21 giugno non c’è coprifuoco. In zona bianca non c’è coprifuoco.
Fonte: gazzettadelsud