I ragazzi di colore realizzano 1000 mascherine e li regalano ai bambini delle scuole dell’obbligo e alle donne vittime di violenza.
Ci piace pensare che un giorno tutti i popoli di questa Terra possano vivere in pace al di la delle diversità ideologiche, religiose, o politiche. Che possa esserci equa distribuzione delle risorse del Pianeta. E che la diversità del colore della pelle – che sia giallo/cinese, nero/somalo, o bianco/nordico – sia veramente e senza ipocrisia paragonabile alla bellezza di un giardino variopinto. E ci piace pensare che in un futuro non troppo lontano sul Pianeta azzurro ci sia reale rispetto tra gli esseri viventi.
Un’evoluzione a cui si possa giungere magari attraverso fasi, gradualmente, un passo alla volta, facendo una piccola azione dietro l’altra. Siamo consapevoli della bellezza dell’umanità e che delle volte si esprime nelle piccole cose. Che piccole non sono se sono capaci di trasmettere qualcosa di buono e soprattutto se vengono da chi possiede meno in termini economici. La solidarietà dei più deboliI ha doppio valore.
Così è certamente l’azione dei ragazzi dello Sprar / Siproimi del Comune di Centuripe che hanno realizzato e poi regalato mille mascherine agli alunni delle scuole cittadine di ogni ordine e grado. “Un piccolo gesto fatto da noi, con l’augurio di attraversare questo mare in tempesta di nome Covid e approdare insieme verso la salvezza”. E’ questo il messaggio, scelto dalle ospiti del progetto di seconda accoglienza, che tutti gli alunni (elementare e medie) dell’Istituto Comprensivo E. Fermi, e la loro dirigente Cinzia Giuffrida, hanno letto prima di spacchettare il dono.
Ad accompagnare la “consegna”, insieme alle beneficiarie, il sindaco di Salvatore La Spina, il coordinatore Salvatore Travagliante, in rappresentanza dell’equipe di Progetto della Iblea Servizi Territoriali – Onlus, e la signora Gaetana Chiechio, che ha seguito la loro realizzazione, in qualità di responsabile del corso di formazione professionale in taglio e cucito svoltosi all’interno della struttura d’accoglienza nei mesi scorsi. A beneficiare delle mascherine in cotone – realizzate dalle richiedenti e rifugiate in accoglienza grazie alle competenze acquisite durante il percorso formativo – anche le ospiti della “Comunità Rosanna”, casa rifugio per donne vittime di violenza e, nei prossimi giorni, gli studenti dell’Istituto Alberghiero Don Pino Puglisi.
L’iniziativa rientra nel progetto Taglio e cucito dello Sprar/Siproimi. La struttura accoglie donne singole, nuclei monoparentali e nuclei familiari e la presenza femminile risulta costantemente numerosa; la quasi totalità dei beneficiari risulta non scolarizzata e priva di abilità professionali e specifiche, in tal senso risulta complesso favorire, in breve tempo, percorsi di inserimento lavorativo di formazione professionali formale (per la cui iscrizione viene richiesto il possesso di licenza media) per tutti i beneficiari accolti dal progetto.
La equipe multidisciplinare ritiente pertanto importante potenziare le conoscenze e le abilità dei beneficiari, emerse durante i colloqui di ingresso in progetto, proponendo anche dei corsi di formazione/laboratori da realizzare presso la sede Sprar/Siproimi in collaborazione con personale qualificato in grado di trasferire conoscenze, abilità una attestazione di frequenza per rafforzare i curriculi e in seguito creare opportunità di inserimento lavorativo nelle varie forme consentite dalla normativa in vigore. L’integrazione è anche questo. Le grandi azioni sono per altro la somma di tanti piccoli gesti.
(Graziella Mignacca