Il titolare della Sipafer SpA, storica azienda operante nel nostro territorio, leader nel commercio all’ingrosso di prodotti per ferramenta, idraulica ed edilizia, nonché titolare della PRO.IMM. s.r.l., mette gratuitamente a disposizione dell’ASP Messina un complesso residenziale sito nel Comune di Sant’Agata di Militello , formato da circa n.50 appartamenti, per fare fronte alla preoccupante emergenza Covid-19. Passalacqua, allo svolgimento dell’attività aziendale, affianca la ricerca di una funzione sociale dell’impresa stessa, attraverso importanti investimenti nelle risorse umane, nell’ambiente, nell’efficientamento dell’organizzazione del lavoro.
Il comunicato stampa
Il Signor Domenico Silvio Passalacqua, titolare della Sipafer SpA, storica azienda operante nel nostro territorio, leader nel commercio all’ingrosso di prodotti per ferramenta, idraulica ed edilizia, nonché titolare della PRO.IMM. s.r.l., mette gratuitamente a disposizione dell’ASP Messina un complesso residenziale sito nel Comune di Sant’Agata di Militello (Me), formato da circa n.50 appartamenti, per fare fronte alla preoccupante emergenza Covid-19.
Il Sig. Passalacqua, allo svolgimento dell’attività aziendale, affianca la ricerca di una funzione sociale dell’impresa stessa, attraverso importanti investimenti nelle risorse umane, nell’ambiente, nell’efficientamento dell’organizzazione del lavoro.
La disponibilità a concedere gratuitamente i 50 appartamenti è stata trasmessa formalmente stamattina al Commissario per la gestione dell’emergenza Covid-19 dell’ASP Messina, Dott. Carmelo Crisicelli, con una nota a firma dell’avv. Andrea Pruiti Ciarello.
Nella nota, indirizzata per opportuna conoscenza anche al Presidente della Regione Siciliana e Commissario Straordinario Covid, Nello Musumeci, e al Sindaco di Sant’Agata Militello, Bruno Mancuso, si legge che “tali residenze potrebbero essere utilizzate per l’ospitalità dei soggetti che dovessero risultare positivi al Covid-19, asintomatici o paucisintomatici che, per le caratteristiche delle proprie abitazioni o per ragioni economiche, non avessero la possibilità di soggiornare in spazi separati dal proprio nucleo familiare e che, pertanto, si troverebbero nelle condizioni di favorire la diffusione dell’infezione”.