“Con riferimento alle indagini relative al decesso di Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello, la Procura della Repubblica di Patti sta proseguendo le indagini al fine di acquisire elementi di prova e riscontri, con riferimento ad ogni possibile dinamica dei fatti”. Oggi è stato conferito incarico di consulenza tecnica al prof. Massimo Picozzi.
Una nota, senza se e senza ma, che zittisce voci e illazioni. E’ quella del Procuratore di Patti Angelo Cavallo.
“Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa nei giorni scorsi – dice il capo della Procura di Patti -, non è mai stata data, né avrebbe mai potuto essere espressa da questo Ufficio, alcuna indicazione di probabilità su ipotesi da escludere o privilegiare, nemmeno nel momento iniziale delle indagini”. Poi il Procuratore evidenzia che “sarà conferito domani l’incarico per l’autopsia ed accertamenti genetici e morfologici di vario tipo ad un pool di esperti, ciascuno dotato di specifica professionalità sui resti del piccolo Gioele”.
Quindi, entrando nel dettaglio, evidenzia che “Dall’esame dei fotogrammi, dopo una prima elaborazione ed ingrandimento, il consulente di questa Procura verificava che già alle ore 10,15 circa del mattino del 4 agosto, era visibile ai piedi del traliccio il corpo di Viviana Parisi, verosimilmente nella identica posizione in cui qualche giorno dopo veniva ritrovato” ma aggiunge anche che “non si evidenzia la presenza del corpo del piccolo Gioele vicino a quello della madre”.
Domani – si legge nella nota della Procura – “sarà conferito l’incarico per l’autopsia ed accertamenti genetici e morfologici di vario tipo ad un pool di esperti, ciascuno dotato di specifica professionalità sui resti del piccolo Gioele”. Il dott. Cavallo ha anche affermato che oggi è stato conferito incarico di consulenza tecnica al prof. Massimo Picozzi, docente di Psichiatria alle Università di Parma e Bocconi di Milano.
Una scelta fatta per acquisire informazioni precise sullo stato di salute mentale e psicologico di Viviana Parisi. “Non è mai stata data – prosegue la nota -, né avrebbe mai potuto essere espressa da questo Ufficio, alcuna indicazione di probabilità su ipotesi da escludere o privilegiare, nemmeno nel momento iniziale delle indagini. Le ricerche delle vittime, su tempistica e modalità, sono state coordinate dagli organi competenti, diversi da questa Procura, e sono rimaste ben distinte dalle attività investigative giudiziarie finalizzate alla ricostruzione dell’intera vicenda. Complesse indagini sono ancora in corso, allo stato, nei confronti di ignoti per i delitti di omicidio e sequestro di persona e sono tuttora coperte da segreto istruttorio.
Con riguardo agli atti che è possibile esplicitare, questo Ufficio ha ritenuto di acquisire, di propria iniziativa, le immagini riprese dai droni dei vigili del fuoco durante le ricerche coordinate dalla Prefettura di Messina ed ha affidato, già dal 13 agosto scorso, ad un proprio consulente geologo forense, esperto dei luoghi, il compito di rivedere ed esaminare uno per uno i relativi fotogrammi, al fine di acquisire elementi utili alle indagini, evidentemente del tutto diversi da quelli riguardanti le mere ricerche delle persone scomparse. Tale materiale, che non faceva parte degli atti del procedimento, è stato trasmesso al suddetto consulente dagli organi competenti di cui sopra (vigili del fuoco) in data 18 e 19 agosto.
Dall’esame dei fotogrammi iniziato in data 20 agosto, dopo una prima elaborazione ed ingrandimento, il consulente di questa Procura verificava che già alle ore 10,15 circa del mattino del 4 agosto, era visibile ai piedi del traliccio il corpo di Viviana Parisi, verosimilmente nella identica posizione in cui qualche giorno dopo veniva ritrovato. Quanto al piccolo Gioele è attualmente in corso l’elaborazione da parte del consulente di questa Procura delle migliaia di ulteriori fotogrammi ripresi dai droni dei vigili del fuoco nei giorni delle ricerche (oltre 16.000).
Al momento, ad un primo studio dei fotogrammi consultati, non si evidenzia la presenza del corpo del piccolo Gioele vicino a quello della madre. In ogni caso ulteriori elementi dovranno essere ricavati dal necessario e successivo approfondimento, ricorrendo a tutti i possibili strumenti tecnici diretti all’analisi dei medesimi fotogrammi. In data 13 agosto questa Procura disponeva, inoltre, l’acquisizione delle immagini satellitari dei luoghi inerenti la scomparsa di Viviana Parisi e del figlio Gioele, tratte dal sistema satellitare europeo “Costellazione Copernicus”. Tali immagini, allo stato, non sono risultate utili ma, anche in questo caso, sono in corso ulteriori accertamenti ed approfondimenti tecnici. È in corso di valutazione anche l’eventuale contributo che potrà essere fornito dall’acquisizione di immagini ricavate da altri sistemi satellitari”.
In ultimo, il Procuratore ha voluto ribadire che “questo Ufficio, sin dal primo momento, è impegnato, senza risparmio di tempo, risorse ed energie, nell’acquisizione di tutti gli elementi possibili, non tralasciando alcun dato che possa contribuire a chiarire i tragici eventi accaduti”.