Il Presidente di Ance Messina Pippo Ricciardello, ribadisce la posizione dei costruttori in merito al Ponte sullo Stretto, ritornato in primo piano nel dibattito pubblico nazionale in questi ultimi mesi: “Innanzitutto – afferma l’imprenditore brolese – sono contento che si parli di questa opera fondamentale per lo sviluppo non solo del Sud, ma dell’intero Paese, in un periodo lontano da quello che precede una consultazione elettorale, perché troppo spesso, in passato, il tema dell’attraversamento stabile dello Stretto è stato utilizzato per ottenere facili consensi o per coltivare illusioni. Come imprenditori edili, ovviamente, siamo contenti del coinvolgimento da parte di politici appartenenti a tutti gli schieramenti, visto che le pregiudiziali ideologiche hanno condizionato anche decisioni importanti prese dai Governi succedutisi negli ultimi decenni.
Con il progredire delle tecniche costruttive – sottolinea Ricciardello – viene meno anche buona parte della criticità connessa alla realizzazione effettiva del ponte a campata unica, l’impatto ambientale può essere superato alla stessa maniera con cui lo si è fatto in ambiti simili e, in ogni caso, è ormai assodato che, dal punto di vista economico e finanziario alle casse dello Stato Italiano convenga di più fare il Ponte, anziché non costruirlo.”
Le proposte per reperire le risorse finanziarie in modo celere, al di là di quanto previsto nel progetto definitivo a suo tempo approvato, sono diverse e, tra queste, vi è anche quella dell’utilizzo di una parte del Recovery Fund: “Non spetta a noi individuare come trovare i circa 5 miliardi stimati come necessari per realizzare l’opera, ma se li inquadriamo all’interno del progetto di alta velocità ferroviaria che dovrà collegare Salerno con Palermo – afferma il presidente Ricciardello – è chiaro che questa spesa sarebbe solo una parte delle risorse già stanziate per dare finalmente all’estremo Sud di Italia ed alla Sicilia, un sistema di trasporti adatto ai tempi moderni ed alle necessità di territori che devono trovare proprio nella costruzione, manutenzione e pieno utilizzo delle infrastrutture la spinta per entrare a pieno titolo nella competizione internazionale economica.
Riteniamo importante – continua Ricciardello – anche la mobilitazione di associazioni, movimenti politici ed amministratori a sostegno della costruzione del Ponte sullo Stretto, e crediamo sia l’ora che il Ponte esca del libro dei sogni per diventare una realtà. Noi siamo pronti, come imprenditori e come cittadini, a dare il nostro contributo ad una sfida che vedrà le due sponde dello Stretto protagoniste di un processo di innovazione nelle tecniche di costruzione e gestione di questa opera da annoverare, quando sarà ultimata, tra le più grandi meraviglie del mondo”.