Un evento eccezionale per l’intera comunità guidata dal sindaco Alvaro Riolo. La notizia della nascita, di tre gemelli, era attesa con molta apprensione da quanti in paese conoscevano quello che di straordinariamente bello ed unico stava per accadere a questa giovanissima coppia di sposi. Sembra essere il primo parto trigemino della storia del centro tirrenico. Non si hanno notizie di parti similari prima del 1969, quando Acquedolci conquistò l’autonomia.
La neo mamma Manuela spiega emozionata: “Alla prima ecografia fatta a sette settimane abbiamo visto due sacche separate e la dottoressa ci ha spiegato che c’erano due piccoli embrioni. Era gennaio, dopo le festività e per noi già quello è stato un bellissimo dono”. Dopo questa bella notizia ci sono state altre ecografie rispettivamente a nove e undici settimane. La gravidanza si preannunciava abbastanza difficile per Manuela. “All’esame dello screening del primo trimestre c’è stata però la grande sorpresa!
La ginecologa, appoggiato l’ecografo sul fianco sinistro, ha detto con grandissima meraviglia “gioia, qui non sono due, sono tre”. Ero incredula -racconta la neo super mamma –, credevo ci fosse un errore e per i primi dieci minuti ho insistito perchè si verificasse meglio perchè non poteva essere vero…ero emozionata, non riuscivo a crederci! Invece era proprio lì, il terzo embrione era più piccolo rispetto agli altri due, talmente piccolino che fino a quel momento nessuno si era accorto”.
La ginecologa a questo punto, resasi conto dell’eccezionalità della gravidanza e dei rischi connessi, ha attivato una serie di controlli specifici. “Mi sono spostata a fare controlli a Palermo”. E così Manuela, accompagnata ogni istante dalla sua mamma Sara e dal fratello Giuseppe, è stata prima sottoposta a controlli all’ospedale Cervello e, successivamente, è stata seguita da specialisti all’ospedale Buccheri La Ferla, il cui reparto di Ostetricia e Ginecologia è specializzato in gravidanze plurigemellari. Nel periodo del lockdown, ginecologi e specialisti confermavano che si trattava di tre femminucce e programmavano il parto cesareo da effettuare alla trentaduesima settimana, termine massimo per evitare complicazioni per le tre bambine.
La mattina dell’1 luglio, al compimento della trentaduesima settimana, l’ingresso in sala operatoria e alle 10,10 del mattino con taglio cesareo, il primo forte vagito, quello di Gloria seguita immediatamente da Gioia, la seconda gemellina. Entrambe condividevano la stessa sacca ed erano più grandi. Poi, l’ultima, la terza gemella alla quale è stato dato il nome Grace che significa “Grazia”, di appena 630 grammi. Gloria e Gioia pesavano rispettivamente 1.800 grammi e 1.600 grammi e mamma Manuela le ha potute abbracciare emozionata solamente dopo tre lunghissimi giorni. Grace, invece, era troppo piccola ed il suo era un “peso minimo” di appena 630 grammi, quindi si trova ricoverata all’Utin dell’ospedale Buccheri La Ferla.
“Grace è una combattente e lo sta dimostrando – spiega mamma Manuela – sta tenendo duro, sta aumentando di peso di giorno in giorno, respira già da sola e tra poco inizierà ad alimentarsi con il latte materno. Si chiama Grace che significa Grazia, perchè il Signore mi ha dato la grazia di poterla vedere nascere. Ho potuto prendere in braccio le mie tanto desiderate bambine, ovviamente solo le due grandi che sono Gloria, come la gloria di Dio che si è manifestata nella nostra vita, e Gioia come questa gioia che ci ha donato…ma sono molto fiduciosa perchè aspetto il momento di poter avere la grazia di prendere tra le braccia anche la piccola Grace”.
Francesca Alascia