La Pasquetta è stata “serena e ordinata e la banale disquisizione se una piccola fornacella familiare è su suolo pubblico o privato, al punto di finire sui social, non fa la storia di una Comunità…..è proprio tutta un’altra storia…” A scriverlo, sui social, è il sindaco di Castell’Umberto Vincenzo Lionetto Civa che per ha pure ringraziato i suoi concittadini per il senso civico e l’osservanza delle regole dimostrata in questi periodi di restrizioni dovute al coronavirus.
Si sgonfia così la notizia, che non è azzardato definire allarmistica, che dipingeva alcuni cittadini del centro, come degli irresponsabili se non dei potenziali untori che, pur di non rinunciare alla classica grigliata, incuranti di leggi e regolamenti, avrebbero addirittura fatto festa con tanto di fornacella piazzata sul suolo pubblico spingendosi al punto da indurre qualcuno , magari infastidito più dal fumo che dal pericolo di contagio, a chiamare i carabinieri che però- si legge nella notizia- hanno constatato che i cittadini arrostivano carne per uso proprio.” Senza neanche, pare, riscontrassero gli elementi per comminare sanzioni.
Grigliata magari sul piccolo marciapiede davanti alla porta e in modo strettamente ristretto al nucleo familiare che, detta in soldoni, per chi conosce quei luoghi- piccoli alloggi, poco più di un monolocale costruite al tempo del fascismo, corrisponde, quasi alla grigliata in balcone, senza contare che quelle zone da anni si sono spogliati, giocoforza del tessuto sociale. E alcuni umbertini sarebbero pure così indisciplinati che, nei pomeriggi, per non impazzire nei piccoli monolocali si sarebbero messi- udite udite- approfittando delle belle giornate, a passeggiare nella strada giocando a calcio con i loro figli. Provino quanti si chiedono il perché, a tenere buoni in casa ragazzini di meno di 10 anni per oltre un mese.
Certo ci sono decreti, ordinanze, circolari che, ancor prima di avere forza imperativa, hanno valenza umana, sociale e di buon senso. A ben spulciarli però decreti e ordinanze “sembra”, questo si, che vieterebbero di viaggiare in macchina in più di una persona salvo casi di forza maggiore. Ma a Castell’Umberto ciò non succede o forse non dovrebbe.
Enzo Caputo