Cuntami un cuntu: utilizzare questo particolare periodo dell’emergenza legata al coronavirus per rendersi ancora più utili con le persone sole.
Un modo per stare simbolicamente vicini ai nostri anziani, custodi delle tradizioni locali e valorizzare le loro conoscenze: parte dal Parco dei Nebrodi la campagna per sostenere gli affetti che in questo momento sono al sicuro in casa e che possono essere raggiunti con una semplice telefonata.
Mettiamo a frutto questo momento, non solo con il supporto del nostro affetto a distanza ma anche per cercare di creare una banca dati della tradizione dei Nebrodi con proverbi, poesie, filastrocche che sono sicuramente utili in questo momento per tenere in esercizio la memoria e impedire il senso di abbandono purtroppo in agguato.
Sara La Rosa, responsabile della Comunicazione del Parco dei Nebrodi, lancia questo invito alla popolazione locale, per “adottare” una persona anziana, che sia un parente, un vicino di casa, un familiare che vive da solo e che ha bisogno del nostro sostegno: il racconto della nostra storia, delle nostre tradizioni può rivelarsi uno strumento utilissimo per riempire e dare un senso a queste giornate.
Un modo per tenere in esercizio la memoria e raccogliere storie che rischiano di andare perdute. Un cordone con i nostri affetti più cari per trasformare questo momento in una opportunità, per trascrivere antichi detti, fiabe, ricette che possono sembrare banali ma che invece rischiano di essere azzerati.
Annotate i vostri ricordi, citando la zona di provenienza e la fonte: sarà possibile, ad emergenza cessata, raccogliere il materiale e pubblicarlo… ma stiamo a casa in questo momento e cerchiamo di fare tesoro di questo tempo a disposizione per i nostri affetti.
Dai “cunti” ai telefonini il passo è breve: regaliamoci reciprocamente compagnia, non costa nulla e ne usciremo arricchiti sotto ogni aspetto.