San Marco D’Alunzio – Angelo Daddelli & I Picciotti, sul palco non solo sicilianità

Un bagno di sicilianità, vera, sentita, trasmessa. Questo è quanto hanno saputo comunicare “Angelo Daddelli & I Picciotti” nella piazzetta antistante la maestosa chiesa aluntina nella magica serata dello scorso sei agosto – Solo musica e partecipazione?

Riduttivo raccontarla così. Il gruppo infatti è andato ben oltre l’esibizione o l’essere l’orchestrina giusta per una calda, raccolta serata di paese. Ha fatto cultura e accoglienza senza strafare. Pochi mirati, pertinenti cenni che, tuttavia, l’hanno detta lunga sul lavoro e la preparazione di quelli che mi piace definire, forse con un termine un pò demodè, “musici”.

Si musici che hanno cantato un tempo che fu e che è… un’osmosi tra passione, credo e musica che, per dirla alla De Andrè, ha rappresentato ” un coltello piantato tra l’aorta e l’intenzione” laddove la prima rappresenta il costante defluire della sicilianità nei secoli e la seconda l’appartenenza, mai sopita, di un popolo spesso costretto ad emigrare.

Bene ha fatto l’amministrazione a sottolinearlo con una spilla rievocativa distribuita ai presenti indipendentemente dall’essere o meno aluntini. Ad accomunare il tutto ci hanno pensato “I picciotti” che hanno saputo adattare , seppure nella meravigliosa “pacatezza” del pentagramma il linguaggio musicale all’evoluzione del tempo e dei tempi.

L’Aluth Festival, l’amministrazione Castrovinci e l’assessore al turismo Valeria Latino hanno disegnato scritto una bella pagina musicale e culturale.

Enzo Caputo

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