Ad ogni buon conto, anche per evitare che la questione rimanga ancora una volta confinata nell’ambito di quelle “mai risolte” e utilizzate a fini esclusivamente propagandistici, quasi a voler dire “io l’ho segnalato e sono a posto”, sarebbe più efficace e opportuna una interlocuzione tra colleghi Sindaci, anche non “pubblicizzata”, ma finalizzata ad intraprendere una seria e concreta azione congiunta avente ad oggetto sopralluoghi, verifiche e il coinvolgimento degli organi competenti (asp e capitaneria di porto).
Il comunicato di Bruno Mancuso
Chiazze in mare, Mancuso si appella alle autorità. “Risalire alle cause di questo annoso e vergognoso scempio”.
Il sindaco di Sant’Agata Militello Bruno Mancuso torna, ad un anno di distanza dall’appello già lanciato la scorsa estate, a richiamare l’attenzione delle autorità preposte sulla presenza di chiazze ed acqua sporca nel mare santagatese.
“Ogni estate la storia si ripete – afferma Mancuso –. Ormai da 15 anni sento lamentele assolutamente legittime da parte dei bagnanti per la qualità delle acque che bagnano la spiaggia della nostra città. Da 15 anni continuo a spiegare la stessa cosa: quando il mare è calmo e il tempo è buono, di buon mattino (fino alle 10 circa), l’acqua è pulita e cristallina. A metà mattina si solleva una corrente di levante (lato Messina guardando il mare), che trasporta chiazze di impurità che, verosimilmente, provengono da scarichi fognari posizionati ad est della nostra spiaggia.
Tutte le autorità preposte sono al corrente di questo fenomeno che ostacola l’attività balneare e danneggia non poco il settore turistico della nostra città.
Il nostro depuratore – ribadisca Mancuso – è posto sul lato ovest della città (più vicino ad Acquedolci) e quindi non incide sulla qualità delle nostre acque.
Purtroppo il mare e le correnti non hanno confini amministrativi ed io, da Sindaco, non so proprio cos’altro dovrei fare se non denunziare il problema alle autorità preposte. Qualcuno mi ha addirittura consigliato di mettere delle barriere in superficie all’altezza del fiume Rosmarino, ma sono vietate dal codice della navigazione.
Io, da Sindaco, oltre a denunziare pubblicamente questa sconcezza, protestare e rammaricarmi non saprei proprio che fare. Confido – conclude il sindaco – nella recente istituzione di un Osservatorio della nostra costa da parte di Legambiente, cui hanno aderito tutti i Sindaci della zona, e nell’attività investigativa e di controllo effettuata dagli uomini della Guardia Costiera coordinati dal comandante T.V. Bonfitto, nella speranza che si possa risalire alle cause di questo annoso e vergognoso scempio”.